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della treggea da starne e, avvolgendole poscia nella polpa d’una mela cotogna o d’una mela comunale assai ben cotta, mandarvele giú per la gola a una a una in un cucchiaio da caffè, ché cosi la bocca non vi verrá punto amareggiata, e la china, quando sia della buona, fará l’ effetto suo, né piú né meno che se la pigliaste in pillole secche o in bevanda, e vi guerirá coll’aiuto di Dio. Che bella cosa se, dopo sett’anni d’assenza, v’avessi a trovare giallognolo, magro, sparuto e cascante di vezzi! Che si che vi do delle pugna al vostro primo affacciarmici, se non vi trovo paffuto, morbido e ben colorito il di ch’io ripatrio? In quanto a me, se la mi dura sino a quel di, voi mi troverete una salute che non n’aveva tanta il tartaro Mandricardo quel di che fece quelle sue valentezze per vedere la bella granatina (0. Dall’antica bruttezza in fuora, che non ha voluto abbandonarmi mai, il mio viso troverete al primo sguardo che mostra in me una salute di ferro, anzi d’oro. E perché questo? Prima, perché meno una vita casta e sobria e uniforme, dormendomi le mie otto ore ogni notte assai regolarmente, e facendo succedere l’ozio al lavoro e il lavoro all’ozio con molto bella misura; e poi perché, subito che m’avveggo d’un qualche sconcerto nell’economia corporea, corro al riparo, non mica colle medicine, ma col digiuno, con delle limonate, con delle tazze di siero calduccio, con de’ frutti ben maturi, con delle passeggiatene ed altre cose di tal fatta, e sopra tutto col non lasciarmi soverchio rodere da’ vani desidèri, col conformarmi di buon grado alla forse troppa mediocritá de’ miei averi e col non travagliarmi punto l’animo all’aspetto dell’avvenire. Ma di questa e di mill’altre faccende ne parleremo tosto a bocca le giornate belle e ’ntere. Frattanto fatevela il meglio che potete, e addio a voi e a tutti gli amici ad un per uno. Volendomi scrivere ancora un tratto, ricordivisi che a’ diciotto o a’ diciannove del prossimo sarò in Roma e non piú a Napoli. Addio, addio. (i) Vedi il quartodecimo canto dell ’Orlando furioso.