Pagina:Barbaro, Camagna - Per Cannatà Girolamo, P. Lombardi, 1900.djvu/13


— 9 —


III. Giudizi civili


     Il Caracciolo — che nessun soldo aveva mai sborsato perchè mai lo aveva posseduto — per fare i giudizi civili chiese ed ottenne il gratuito patrocinio, fornendo così un’altra evidente prova della sua nullatenenza e della falsità dell’obbligazione che compariva nelle cambiali. E con atto del 27 aprile 1897 chiamò in giudizio davanti il Tribunale di Palmi il Cannatá, chiedendone la condanna al pagamento di lire 4000, importo di due cambiali avallate da esso Cannatà sotto la data 2 settembre 1896, interessi e spese. Tanto pro forma onde non rivelare spudoratamente lo accordo chiamò pure in giudizio il Polimeni, quale accettante delle cambiali.

In pari data, ma con atto separato fece citare anche il Cannatà ed il Polimeni davanti il Pretore di Palmi per il pagamento di lire 1800, importo di altre cambiali avallate dal Cannatà.

All’udienza della Pretura ed a quella del Tribunale il Polimeni si rese contumace, ma il Cannatà si presentò, e con sua comparsa conclusionale eccepì davanti al Tribunale e davanti al Pretore, per i fatti sopra esposti, la nullità della obbligazione per difetto assoluto di consenso e chiese che venisse deferito l’interrogatorio allo attore Caracciolo, perchè questi dichiarasse se era