Pagina:Baracca. La carriera, le battaglie, le vittorie del grande aviatore raccontate nelle lettere alla madre.djvu/22

— ____rrereec:tr-:.ie.kktEtE-:T-— 7tt1_=e=-"====-:.BARACCA == 20 — — — — — __e— ____nl_st.1.— — — — — — — È"k— — @=— — — — — Éts.s

giorni in cui possiamo volare mattina e sera perchè qua c’è sempre vento. Quando il tempo è buono conduciamo una vita CUTTOSISSIMA; alle 4,30 s’incomincia a volare e si continua sino alle 6,30, cioè fino a quando il sole comincia a produrre calore provocando correnti d’aria ascendenti e discendenti; allora si ritorna subito all’albergo e si dorme fino a mezzogiorno. Ci ritroviamo poi a colazione, al caffè, ed alle 6 del pomeriggio si ritorna all’aviazione e si vola fino alle 7,30: dico si vola, ma effettivamente non si monta sull’apparecchio che una volta o due per dieci minuti nei quali però si percorrono per aria 15.0 20 chilometri perchè in acroplano non si può moderare la velocità c st va sempre al massimo. Passiamo poi la sera al Kursaal in allegra compagnia perchè gli aviatori devono essere sempre allegri e la vita per lorò deve essere facile e senza nessuna preoccupazione e piena di tutte le comodità come dicono i francesi. Avrai letto sui giornali dello scontro di due aeroplani: eppure in aria ce n’è dello spazio, ma siamo in tanti che voliamo! Invio a te ed a papà un bacio affettuoso; non preoccuparti pei miei voli perchè volo sempre con grande prudenza e con buoni appa recchi e quando non c’è vento. Reims, 29 giugno I9I2. ‘Aspettiamo in questi giorni ordini da Torino perchè in seguito all’ultima relazione fatta dal capitano Moizo da Angers abbiamo di nuovo il dubbio se resteremo o no a Reims a pilotare l’«Hannot»; può darsi che dopo il brevetto ci mandino a provare un altro apparecchio come il «Morane» 0 il «Duperdussin». Ho letto ieri sm giornali che l’«Hanriot» pilotato da Frey a Vienna ha vinto il pre-. mio di velocità. Abbiamo avuto una settimana di tempo ottimo per l’aviazione ed ho fatto più progressi in questa settimana che in tutti gli altri 50 giorni che abbiamo trascorso qui. Non solo ho volato a 50 metri, ma ho fatto dei voli prolungati di circa 300 metri senza allontanarmi molto dall’aerodromo, in ore in cui non vi era vento, ed avendo sempre sotto di me campi adatti per atterrare in caso di panne di motore: ho già provato a scendere da tale altezza arrestando il motore e senza servirmene affatto riuscendovi con grandissima facilità. Queste sono già prove superiori al brevetto e non necessarie pel brevetto che avrei già potuto passare da diversi giorni; ma tanto io come i miei due co!leghi tenente Oddo Fileti e Buzzi, entrambi di cavalleria che volano già bene, ci siamo impegnati di aspettare il ritorno da Parigi dell’altro nostro collega il quale è in viaggio per ordine del Comando dell’aviazione. Egli ha diritto di prendere il brevetto prima di noi avendo già