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in chiesa, e l’altro poi giorno andar a letto con la sposa e consumare il santo matrimonio. Il drappieri, non si avendo smenticata la promessa de la Catarina, quello istesso dì che fu sposata, le ricordò che la vegnente notte era il tempo di attendere ciò che promesso gli avea; e sì le disse: – Catarina, vita mia, tu sai che dimane tu ti metterai in letto con tuo marito; pertanto ti prego che questa notte tu voglia essere contenta di giacerti meco. Tu non devi avere più paura di ingravidarti, con ciò sia cosa, se bene tu questa notte restassi gravida, devendo l’altra notte poi accompagnarti con tuo marito, sempre si presumerà che tu gravida sarai di lui. – Egli seppe sì bene persuadere la giovane con mille promesse che le fece, che ella si contentò quella notte introdurlo dentro il suo camerino a giacersi seco. Dormiva ella in una guardaroba de la camera de la zia, e senza farlo passare per la camera de la vedova, li disse che a la tale ora gli aprirebbe una picciola porticiuola che rispondeva in uno andito o sia loggia. Avuta egli questa buona nuova, si partì tutto gioioso e lieto. Ma, sovenendogli la estrema gielosia che la moglie sua di lui aveva, e già l’ora tanto tarda, che non si poteva più servire di una escusazione che altre volte per cotali contrabandi era solito usare, dicendo volere andare al podere suo che fore di Lione aveva, doppo diversi pensieri sopra questa materia fatti, si risolse assai scioccamente conferire ogni cosa con uno altro Claudio, giovane di venti anni, di Borgo in Brescia, che dal padre era stato posto con lui, perchè imparasse l’arte de la drapperia, e devea per obligazione stare tre anni a servire in bottega. Chiamatolo adunque a sè, li disse: – Claudio, io vuo’ che tu mi giuri su queste Ore de la nostra Donna, che di quello che io ora ti manifesterò, che tu a chi si sia non lo dirai già mai, essendo la cosa di importanza tale, quale tu intenderai, chè conoscerai che ricerca ogni segretezza. – Giurò il giovane di tenere il tutto celato. Avuto egli con sagramento questa promessa, narrò al giovane tutto lo ordine che dato avea con la Caterina, e come quella istessa notte egli devea andarsi a giacere con lei. Ma perchè non voleva che sua moglie, che fieramente di lui era gelosa, se ne accorgesse nè sapesse che egli dormisse fora di camera, che era bisogno ingannarla: – Lo inganno adunque sarà questo: come ella sarà ita a letto, io mostrerò avere alcuna cosa a fare, e uscirò fore di camera, portando meco la candela, e in quello mezzo ella, come è suo costume, si addormenterà. Vedi mò se io mi fido del fatto tuo, e se il caso deve essere tenuto segreto: io voglio che tu allora, che ben sai come sta la mia camera;