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e la poca spesa che in casa teneva. Il perchè una buona turba di gentiluomini se le posero dietro per far l’amore con lei, chi per godere quelle sue vaghe bellezze, e chi per averla per moglie; ma il tutto era indarno, dicendo ella che aveva avuto per marito il più gentile e il più cortese che potesse essere, e che da lui unicamente era stata amata, come egli ne la morte con chiarissimo effetto aveva dimostrato. Onde non le pareva di tentar la fortuna, dubitando di non incappare in qualche marito fastidioso, geloso e sospettoso, di quelli che sono il giuoco de la contrada e la tribulazione de la casa, che le facesse poi mala compagnia. Con questa adunque deliberazione, nulla curando li corteggiamenti di questi e di quelli, che tutto il dì le facevano il servitore e la ricercavano per moglie, se ne stava; di maniera che nessuno accorgere si poteva che ella a uno più che a l’altro facesse buon viso. Durò cerca dui anni senza mai prendere affezione a persona, anzi parea che sprezzasse tutto il mondo; nè una volta mai le venne voglia nè di innamorarsi nè di sottoporsi al giogo maritale. Ma, sdegnato Amore de la rigidezza di questa donna, deliberò per ogni modo farle rompere il suo casto proponimento e di quella trionfare. Avenne adunque che, facendosi quello anno la festa de la Annunziazione de la reina del cielo, che, per quanto mi fu detto, con indulgenzia plenaria ordinariamente si suole fare uno anno a l’ospitale maggiore e l’altro al domo; facendosi, dico, allora a l’ospitale, ella vide uno gentiluomo che ragionava quasi di rimpetto a lei. Era la donna ita al perdono per pigliar l’indulgenzia plenaria, e si trovò da ferventissimo amore presa, in sì forte punto di stella aprì gli occhi a rimirare quello gentiluomo, il quale in effetto era molto bello, forte vertuoso e ricco e di ottimi costumi dotato. Parve a la donna non aver veduto in vita sua il più gentile e il più aggraziato giovane di quello già mai, e non sapeva nè poteva di addosso a lui rivoltare la vista altrove. Ma il gentiluomo, che a lei non pensava, non le metteva mente. Desiderava ella infinitamente che egli verso lei si rivolgesse, parendole che da la vista di lui ella devesse ricevere uno meraviglioso piacere. In quello lo speciale, a la cui speciaria la donna si serviva così de le cose medicinali come di confetture, si accostò al giovane e seco cominciò a ragionare. E andando il loro ragionamento assai in lungo, accennò al suo balio, che accompagnata l’aveva, che a lei venisse; il che egli riverentemente fece. Onde ella con sommessa voce il dimandò se egli conosceva il gentiluomo il quale con lo speciale parlava. E dicendo egli di no, la donna li commise che destramente vedesse di sapere il