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a studio a Parigi, e una camera prese a pigione in casa di uno stampatore, il quale aveva per moglie una franciosina di ventitrè anni, che era molto bella e gentile, fresca e lieta oltra modo, la quale sempre averia voluto scherzare e dare il giambo altrui e anco pigliarlo. Molte fiate il marito di lei disinava la mattina a la stampa, di modo che lo scolare solo disinava con la donna; onde fecero insieme una gran dimestichezza, la quale a poco a poco cominciò convertirsi in amore. Lo scolare, conoscendosi essere mezzo innamorato de la donna e veggiendola assai bella, deliberò tentare la fortuna e vedere se il suo disegno li reusciva. E perchè aveva gran commodità di parlar con lei senza interpreti, seppe così ben dire il caso suo e fare l’appassionato, che la donna, che non era di pietra nè di bronzo, cominciò a dargli orecchie e parlare con quello più che volontieri, parendole il giovane piacevole e discreto; nondimeno stava alquanto ritrosetta. A la fine, pure consigliatasi con la sua fante, che era quella che faceva il mangiare per loro, non ci essendo altre persone in casa, essendo adunque uno voler di tutti dui de venire a le strette e godere de l’amore l’uno de l’altro, non tardarono molto a dare compimento ai loro appetiti amorosi. Alloggiava l’innamorato scolare in una camera che era sovra quella ove lo stampatore con la moglie dormiva. Esso stampatore soleva ogni mattina a l’alba levarsi e andare a la stamparia e lasciar la moglie sola nel letto. Onde, acciò che la buona donna, restando sola, non avesse paura de la fantasma, lo scolare soleva andare a tenerle compagnia e bene coprirla, perchè ella non si raffreddasse. Come il marito era uscito di casa, la donna, con la pertica che al capo del letto teneva, solea percuotere nel solaro due e tre percosse. Il che come lo scolare sentiva, si levava e, a basso disceso, andava a corcarsi con lei; e calcava molto bene la facenda de la donna, acciò che ella non avesse invidia al marito, che in quella, forse, ora calcava quella de la stampa. E così insieme si trastullavano buona pezza, perchè il marito non solea venire a casa sino a ora di desinare. Avenne il giorno dedicato a santo Gioanni innanzi a la porta Latina, che è la festa degli stampatori parigini, che essendo levato il marito secondo il consueto e ito fore, che la donna diede il solito segno a lo scolare, il quale a basso discese e a lato a quella si mise e amorosamente con lei giocava a le braccia. Aveva quella mattina smenticatosi il marito la borsa sotto il capezzale del letto, ed essendo ito a la stampa ove erano gli altri compagni, volendo dar ordine di fare una grossa e grassa collazione insieme, accortosi il buono