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Altri, fregandole al muro, facevano uno fora di modo ridicolo e poco onesto spettacolo, dando infinita di sè meraviglia a chi li vedeva. Il volgo colà concorso crepava de le risa. E certamente averebbero provocato con quei loro atti a ridere Saturno, che mai non ride. Molti anco di quelli che altrimenti non erano vestiti di paramenti sacri, e avevano sentito quello malvagio e mordacissimo succhio, facevano il medesimo. Ma secondo che tutto il mondo rideva, la signora marchesana era quella che si disperava e smaniava, piena di fiero sdegno e di una grandissima ira. E tanto più arrabbiava, quanto che il Gonnella, che appresso le era, le diceva: – Signora mia, mirate colà: che vi pare di que’ visi che fanno li vostri devoti? vedete come quello vecchione si contorce, che pare proprio Laocoonte quando da li serpenti fu preso e con li figliuoli miseramente morso. Questi sono li frati vostri sì esemplari. So che ora non tengono il collo torto, anzi mi pare che vogliano fare la moresca. – Così dava il giambo con acutissime e mordaci parole il Gonnella a la afflitta marchesana. A la fine, essendo necessario che seguitassero la processione, furono astretti ripigliare in mano tutte le loro cose sacre; il che fecero con grandissima difficultà. E tuttavia, caminando, facevano mille atti strani, sì fieramente dal succhio erano pezzicati. Vennero poi li frati di san Domenico, li quali, compostamente e con le loro reliquie in mano passando, la processione seguirono senza far atto nessuno che uomo avesse potuto riprendere. Finita la processione, si parlò variamente di questa cosa, e molti allegavano diverse ragioni. Chi attribuiva quelli sì impetuosi movimenti e atti strani a rogna, chi a pidocchi e chi al troppo bere e mangiare, e chi a altre cagioni; ma nessuno ci fu che al vero si apponesse già mai. E chi averebbe saputo indovinarla se non chi causata l’avea? Onde dopo non molto il Gonnella divolgò la cosa. Ora tra il marchese e sua moglie ci fu una lunga contesa. Ella a modo veruno non se ne poteva dare pace, e tuttavia il marchese Nicolò e il Gonnella le davano la baia; di modo che la buona signora non avea più ardire di volere comparare li poveri frati menori a li domenichini. Nondimeno ella sempre perseverò ne la divozione loro.
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