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egli sarebbe quella notte introdutto a giacersi con la donna. Venuto l’aspettato con gran desiderio sabbato, il marito de la donna, secondo il suo consueto, navigò verso Bruscelles, e il fiorentino a ora debita da la fante fu intromesso in casa e intrò in letto a lato a la sua innamorata. Pensate mò voi <nowiki>se valentemente egli fece il debito suo. La fante, avendo lasciata la padrona bene accompagnata, acciò che la fantasma non le desse noia, andò per iscontro la casa, passata la strada, a giacersi con uno suo amico. Ma prima che uscisse di casa, mise uno servitore, consapevole del tutto, a la guardia de la porta, acciò che innanzi dì potesse intrare in casa. Il marito de la donna, giunto a Bruscelles, in meno di una ora col fattore si ispedì, e con dui mercanti fiandresi si imbarcò e tornò in Anversa. È consuetudine de’ fiandresi che, quando vogliono onorare uno amico forastiero, lo menano a l’ostaria e li fanno gran ciera, mangiando e bevendo a la foggia loro. Poi che egli ebbe festeggiati e banchettati gli amici, se n’andò a casa e picchiò a l’uscio. Il servitore, che era a la guardia, disse: – Chi picchia? – Apri, – rispose il mercatante – chè sono io. – Non sapendo il servitore che farsi, aprì. Andò il padrone a la camera, ove ardeva un picciolo lume; e trovata la moglie con l’amante a lato, prese la spada per ucciderli. Ma pensando che sariano stati dannati ne l’inferno, si ritenne; e sceso a basso, commise al famiglio che andasse a dimandare il guardiano di San Francesco, che subito venisse per cose di grandissima importanza. Non era a pena uscito il servitore, che la fante rivenne, la quale, intesa la cosa, volle ella andare. E fatto chiamare il guardiano, che era a mattutino, li narrò il fatto e da lui ottenne essere vestita da frate. E così di compagnia vennero a la casa dove il mercante disse al guardiano ciò che da lui voleva. Andò suso il guardiano; e la fante in quello abito risvegliò gli innamorati, che, lassi da la fatica durata, dormivano; e desti, restarono smarriti udendo come il fatto stava. E non ci essendo tempo da perdere, il fiorentino subito si vestì e sopra i suoi panni si mise l’abito che la fante recato avea, e quella si coricò con la madonna. Discese il guardiano a basso col compagno, che, col collo torto, teneva il cappuccio su gli occhi; e trovato il mercatante, di cui era dimestico, li disse: – Voi me ne avete fatta una. Mi fate venire a questa ora straordinaria e mi date a intendere una favola disonesta, non so perchè; e io non ho trovato in letto se non la vostra moglie con la fanticella a lato, le quali sono intrate in una gran còlera. Che Dio ve lo perdoni, a infamare le persone! – Il mercatante, fora di sè, cominciò