Pagina:Bandello - Novelle. 4, 1853.djvu/292

città e donasse esempio agli altri di lasciare andare le persone religiose a fare i fatti loro e non le dare simili disturbi. La cosa non era troppo divolgata per Parigi, di maniera che li mugnai, non ne sentendo buccinare motto alcuno, se la gettarono dopo le spalle nè più suso vi pensarono. Ma lo scaltrito e prudente vecchio messer lo guardiano, come uomo che a nuocere luogo e tempo saggiamente aspetta, se l’aveva con adamantino nodo legata al dito e di continovo andava pure pensando e chimerizzando come potesse rendere a li detti ubriachi mugnai pane per fogaccia, e non fosse in modo veruno ripreso, anzi ne riportasse lode. Gli erano già per la mente passate molte vie per potere prendere ottimo e piacevole gastigo di quelle insolenti bestie de li mugnai, e a nessuna si era fermato, quando la fortuna se gli parò opportunamente dinanzi. Fu uno mercatante, il quale avea fatto conducere una gran quantità di frumenti a Parigi, e avea avuto grazia dal guardiano di riporla ne li granai del monistero. Il guardiano, parendoli avere il più bello modo del mondo di vendicarsi e molto facile ad eseguire, e che, divolgandosi per Parigi, saria reputata una piacevole e condegna vendetta, e che averebbe molto del buono, si deliberò di non lasciare passare così buona e bella occasione. Erano già passati molti dì dopo la festa de li mugnai, che più non si ricordavano de la disonesta ingiuria fatta a li frati, quando il guardiano mandò a li padroni de le molina uno suo servitore del monistero, e fece loro intendere come si trovava molti sacchi di grano, li quali volentieri, prima che finisse la luna del mese di agosto, desiderava che fossero per ogni modo macinati, perciò che la farina fatta in quella luna durava lungo tempo senza guastarsi; onde li pregava essere contenti di volerli macinare tutti li detti grani, con gli emolumenti loro che costumano per la macinatura di prendere. Convenuti adunque del giorno per cominciare a macinare, mandarono li padroni de le molina il mattino a buona ora li cavalli e asini e mule loro con trenta famigli loro a prendere parte del grano. Tra questi erano tutti quelli che avevano fatta la burla del ballare e saltare a li due frati. Il guardiano aveva messo a ordine cerca ducento de li suoi frati giovani di ogni nazione, essendovi frati francesi, italiani, tedeschi e spagnuoli, che quivi eran da le provincie loro mandati a studio. Ci erano anco li dui che sovra il ponte erano stati costretti a fare la moresca. Come li mugnai furono giunti al monistero, furono con le bestie loro introdutti dentro; e andando verso il granaio, intrarono in uno gran camerone, dove in uno tratto furono da li preparati compagni di