Pagina:Bandello - Novelle. 4, 1853.djvu/279

rompete in modo alcuno esso giuramento, perchè lo dite a voi istesso, essendo voi e io una medesima cosa e dui in una carne. Io credo che, essendo grossa di voi, – e mentiva ella, perchè gravida non era, – non vogliate che io e il frutto che in ventre porto moriamo; perchè, misera me! io sensibilemente mi veggio di maninconia mancare per lo poco amore che mi mostrate. – Il duca, che veramente credeva che ella gravida fosse, per tèma di non perderla insieme con la creatura che portare diceva, deliberò contentarla e dirle quanto ricercava d’intendere. Ma egli prima con rigido viso e ferma voce in questa guisa le parlò: – Voi la più ostinata donna sète che trovar si possa, chè, avendo visto la resistenza che vi ho fin qui fatta di non dirvi uno segreto, voi in dispregio mio e contra ogni mia voglia lo volete a ogni modo intendere. Ma io faccio adesso voto a Dio e in nome suo vi giuro, per lo battesimo che ho in capo e in fede di vero prencipe, che se mai di quanto vi dirò al presente voi nè in parole nè in iscritto nè in cenni a persona che se sia ne farete motto, che io senza pietà vi segherò di mia mano le canne de la gola. E tenetevi questa cosa bene a mente, chè per Dio! altra morte non farete già mai che di mano mia. – La duchessa, acciecata dal disordinato appetito di sapere el segreto, senza pensarvi più sopra, vi si accordò; onde allora il duca tutta l’istoria di Carlo Valdrio e de la dama del Verziero le narrò. La famiglia Valdria è in Borgogna molto antica e di gran nobiltà e possede molte castella; ma Adriano Valdreo padre di Carlo, dissipò quasi tutti li beni, eccetto uno castelletto che rimase a Carlo. Ora la scelerata duchessa, udendo sì alta novella, mostrò avere la cosa molto cara; ma di gelosia e sdegno nel suo core ardendo, celava la sua fiera passione per tèma del duca. Avenne indi a pochi giorni che il duca fece bandire una solennissima festa, a la quale fece invitare tutte le dame e gentildonne de la contrada, volendo per otto dì tener corte bandita. Così molte dame e damiselle vi vennero, e tra l’altre la dama del Verziero. Danzandosi uno dì, e essendo molte dame attorno a la duchessa a sedere, ella, piena di pessimo animo e di mal talento contra Carlo, veggendo la incomparabile e meravigliosa bellezza de la dama del Verziero, cominciò parlare con quelle dame di amore, de le quali ciascuna diceva il suo parere. Ma veggendo che la dama del Verziero, ascoltando l’altre, nulla diceva, a quella rivolta, in uno core pieno di estrema gielosia la interrogò dicendo: – E voi, bella nipote, è egli possibile che questa vostra grandissima beltà sia senza amico o servitore? – Allora la dama del Verziero con bellissima