Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
dire che era ben fatto, e tanto piú che, quando messere ci era, ella non ne poteva mai bere, non che assaggiare una gocciola. E cosí tutte due desinarono insieme, e, trovando la vecchia il vin bianco molto buono, mangiando tuttavia de la carbonata, che era salatissima, ne trangugiò piú di sette gran bicchieri senza mettervi punto d’acqua. Ora non si finí il desinare, che la vecchia cominciò a tavola a confermar tutto ciò che la giovane diceva, non potendo sostenere il capo dritto, per averle la fumositá del vino ingombrato il cervello. Né guari stette che si lasciò, oppressa dal sonno, cadere in terra. La giovane, veggendo il suo avviso aver luogo, per meglio assicurarsi, cominciò a tirar il naso a l’addormentata vecchia ed agramente a stringerle le carni e dimenarla; ma il tutto era fatto indarno. Il perché, fattasi ad una finestra, stava aspettando che il suo amante si lasciasse vedere; il quale, secondo l’ordine scrittogli, comparve e, avuto il segno che aspettava, per via d’un giardino che era dietro la casa, a la sua innamorata pervenne, la quale desiosamente lo accolse, tutti dui con infiniti e soavi baci e strettissimi abbracciamenti si fecero le piú amorose accoglienze del mondo. Dopo questo gli fece vedere a che caviglia la buona vecchia aveva legato l’asino; e non volendo perder cosí buona occasione, si ridussero dentro una camera, ove il giovine, con qualche poco di resistenza nel principio, amorosamente con la sua fanciulla si giacque. E non sapendo quando piú devessero aver acqua al lor molino per macinare cosí comodamente come allora, fin che il giovine ebbe del grano ne le bisacce attesero a macinare dolcemente, con gran piacere di tutte e due le parti. Venuta poi la sera, la buona vecchia se ne stava pure sonnecchiando ed ancora non aveva digesto il vino. Onde, per mettere un poco di grano ne le bisacce, fecero i dui amanti una grassa collezione bevendo del buon vino bianco. Dopoi, per non perdere tempo, ritornarono a macinare, e credo che dessero ordine di poter altre volte trovarsi insieme. Quando poi parve al giovine tempo di partirsi, essendo la notte oscura, per la medesima via ove era entrato se ne uscí e a casa se n’andò molto consolato, lasciando anco la sua innamorata piena di grandissimo piacere.