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In questo mezzo, mentre che Amida andava esplorando il volere di molti popoli e da tutti soccorso ricercava, nove amicizie e confederazioni facendo, l’infortunato Muleasse, per la sua cecità, prigionia e calamità miserabile, dal nipote re, figliuolo di suo fratello, impetrò potere uscire di carcere e de la ròcca e di poter andare al tempio di Ameto Bonari, che già fu da quei popoli riputato santissimo. Detto tempio ne la città di Tunesi appo gli africani era in grandissima riputazione, e si aveva in quello inviolabile sicurezza come sacrosanto e divinissimo asilo. Indi non molto dopo, essendo arrivato a la Goletta Bernardino Mendozza, prefetto di una armata spagnuola, fu da Tovarre esso Muleasse con licenzia del re condotto a lo stagno e di colà per nave a la Goletta menato, acciò che fosse presente a le consultazioni, cercandosi prendere l’armi contra Amida, il quale poco innanzi avea fuggita la morte che alcuni tunetani voleano darli, servato da la pietà di una povera vecchia che, da anile compassione mossa, quello sotto molti mazzi di aglio aveva nascoso. Nè con minore sorte di salute si conservò, quando opportunamente fu condutto a la Goletta; perciò che Amida, figliuolo suo crudelissimo e nefario, avea deliberato nel tempio istesso di Ameto ucciderlo. Ora, per lo tristissimo governo de li tre governatori chiamato da’ tunetani, Amida arrivò a Tunesi che a pena il re fanciullo puotè fuggire. Onde, presa la città e la ròcca, ebbe ne le mani Gian Perello, il quale con fierissimi e inauditi tormenti discruciò; e fattogli tagliare il membro virile, lo fece vivo abbrusciare. Morì costantemente il Perello, e prima che fosse cruciato, essendoli promessa la vita se voleva rinegare Cristo, più tosto volle morire che rinegare. Ammazzò poi Amida tutti gli officiali del fuggito re e quaranta cavalieri rebattini. Nè solamente Amida è di natura crudele, ma anco è tanto libidinoso che ha constuprato la propria sorella; e in ogni sesso e età, pur che voglia gliene venga, la sua fedissima lussuria esercita senza vergogna veruna. Ma avendo del modo come udito avete trattato il padre, che peggio se ne può dire?
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