ancora è piena di sangue. Egli bisogna che adesso adesso tu te ne vada al giardino, e che tu lavi molto bene essa sedia, di modo che non ci rimanga una minima gocciola di sangue. Medesimamente la parete del muro, ove essa sedia era appoggiata, secondo che il sangue su vi è spruzzato, ne ò tutta schiccherata. Il perchè ancora il muro bisogna nettare, e guardare bene e minutamente per lo mattonato, se quando noi strascinavamo il corpo alla cantina, le piaghe insanguinarono il luogo, acciò non vi si vegga un minimo segnaluzzo di sangue; che questo avermi detto di voler ricercare tutti que’ luoghi, mi fa dubitare che non ci sia qualche indizio o sospetto del l’atto, o vero che la mente del giudice non sia presaga del caso. Fatto tutto ciò che ti ho detto, ei ti conviene poi disotterrare il corpo, e prenderlo in spalla e gettarlo dentro il pozzo, cheè su la crociata delle tre vie. La notte sarà buia, e nessuno a quell’ora va per la strada; e così verremo ad assicurare i casi nostri. Giulio rispose che farebbe il tutto con ogni diligenza, eccetto che non gli bastava l’animo di poter portare quel corpo, perciocchè era di troppo gran peso, e che si ricordasse che. allora che lo seppellirono, a pena tutti due d brigata il potevano per terra strascinare. Orsù, soggiunse Simone, va e fa il resto in questo mezzo, e io ti manderò poi il Piemontese, e gl’imporrò ch’egli faccia quanto tu gli dirai; ma avvertisci, come avrete buttato il corpo nel pozzo, se tu puoi con inganno fare che il Piemontese caschi dietro al corpo. Il pozzo e molto profondo, ove egli, cascandovi dentro, resterà in un tratto soffocato. E se per sorte la cosa non ti riuscisse, tu sai che egli non porta arme, ed è più vile assai che un coniglio. Cingiti a lato il pistoiese, e con quello ammazzalo, e lascialo colà sulla strada. E chi sarà che possa presumere che egli da noi sia stato morto? Ora vedete se questo Turchi era scellerato in cremisino, che non li bastando avere crudelissimamente assassinato e morto il povero Deodati, adesso voleva che si uccidesse il Piemontese, che era un altro suo servitore, e da lui non era offeso. Fatto adunque accordo cotale con Giulio, esso Giulio andò di lungo a nettare e purgare la casa, sì come gli eia stato imposto. Simone poi, quando il tempo li parve opportuno, chiamato a sè il Piemontese, li comandò che allura andasse al giardino, e tutto quello facesse che Giulio gli ordineria. Andò il Piemontese, e picchiato all’uscio, e fattosi (parlando) conoscere chi era, fu da Giulio introdotto. Aveva Giulio un lume in mano, e andando innanzi, disse al Piemontese che lo seguitasse; e di già si era spedito di purgare la sedia e lavare per tutto il sangue, e quasi