aveva delle faccende loro, gli levarono di mano la ragione e il maneggio del tutto, e piò di lui non si vollero servire. Esso Turchi, da sè non avendo il modo di negoziare, se ne tornò a Lucca, per appoggiarsi ad alcun mercatante che praticasse in Anversa. Avvenne in quel medesimo tempo che il Deodati anco egli a Lucca se ne ritornò, acciò che ragguagliasse i suoi fratelli di quanto negoziato avea.E mostrando loro i suoi conti, si trovò che Simone Turchi era debitore di circa tre mila scudi. Il perchè fu Geronimo astretto dai fratelli che si facesse pagare, e non perdesse più tempo. Andò il Deodati, e trovato Simone, gli disse come non poteva saldare la ragione con i fratelli, se egli non pagava il debito dei danari a lui in Anversa prestati, come appariva per le cedole di mano sua. Il Turchi si scusò alla meglio che potè, ed iva fuggendo il pagamento, e prolungandolo di oggi in dimane. Ora stimolando i fratelli esso Geronimo, che non badasse alle ciance del Turchi, la cosa andò di modo, che avendo Geronimo prodotte le cedole in giudicio, fu Simone da’ sergenti di corte su la piazza di Lucca sostenuto, e posto in prigione. Fu adunque necessario, se egli volle uscire di prigione, che soddisfacesse al debito che col Deodati avea. E reputandosi essere fuora di misura ingiuriato, cominciò nell’animo suo generarsi un fiero e inestinguibile odio centra Geronimo, benchè di fuora via non si dimostrasse. Tuttavia non cessava di continovo investigare ed imaginare alcun modo e via, per vendicarsi con danno infinito del Deodati. Fra questo tutti due, ma non già di compagnia, tornarono in Anversa. E per essere tra loro già cominciata la nimistà, non si dimesticavano più insieme, come prima solevano: nondimeno erano assidui a corteggiare la,signora Veruè. E parlandosi un d’i tra molti di Simone e delle cose sue, Geronimo, come in dispregio di quello, disse che non sapeva.ciò che il Turchi si potesse fare in Anversa, se non diventava curatiere, che noi Italiani comunemente dimandiamo sensali, perchè da lui stesso non aveva modo di negoziare, non avendo nò danari nè credito. Questa cosa accrebbe grandemente l’odio che il Turchi al Deodati portava; e fece come fanno i carboni dai mantici affocati, che se l’acqua sopragli è spruzzata, più s’infuocauo. e prendono maggior forza e vigore. E così di nuovo risvegliatosi l’odio del Turchi contro Geronimo, divenne viepiù glande e più acerbo, benchè celatosi tenesse. Diceva uno de’ sapienti della Grecia, che se si potesse vedere dentro il cuore dell’uomo. e ciò che nell’animo suo va farneticando e chimerizzandu. quando e irato e tutto intento al vendicarsi, e pieno di mal talento, che proprio