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novella i. 217

nosca voi essere per nobiltà di sangue riguardevole, per le cesaree, pontificie e municipali leggi della Francia dottore consumatissimo, per la esercitazione de’ giudicii peritissimo, e segnalatamente pratico ed espertissimo e di ciascuna azione virtuosa ornatissimo. Che dirò io poi della cognizione delle buone lettere latine, e del vostro facondo e castigatissimo stile, in cui pochi vostri pari e nessuno superiore avete? Meritavate adunque, monsignor mio, per le vostre native ed acquisite rarissime doti, e per l’amore che di continuo verso di me a mille segni dimostrate, cosa assai più degna di cotesto. Ma chi altro non ha, e dona cio chè è in potere suo, cotestui molto dona. Aveva io questa istoria nella terza parte delle mie novelle mandata a Lucca a stampare. Ma alcuni parenti di Simone Turco cittadino, lucchese, non contenti che io avessi loro concesso che fosse stampato che esso Turco non fosse del vero legnaggio di quella famiglia, fecero inibire allo stampatore da quella eccelsa signoria di Lucca che detta istoria non imprimesse, stimando che alla famiglia loro molta infamia apportasse, quasi che il vizio di uno debba infamare un altro che del vizio non partecipi. La scellerata vita e pessimi costumi di Domiziano alla bontà di Tito punto non nocquero. Essi nel vero di gran lunga s’ingannavano, se credevano che così segnalata scelleraggine, come Simone Turchi in Anversa commise, luogo in tutta Europa, anzi nell’universo nominatissimo, potesse occultarsi. Il dottissimo Cardano nel suo libro: Della sottilità delle cose: con due righe ne fa menzione e meritevolmente il vitupera. Ora che io ho d’Italia alquante mie novelle ricuperate, altra molte che appo me erano, mi sono risoluto mettere la quarta parte di esse novelle insieme, e darle fuora, e fare che questa del Turco per ogni modo vi sia. Accettate adunque, monsignore, il mio picciolo dono con quell’animo che io ve lo mando, e degnatevi tenermi nella vostra buona grazia. Feliciti nostro Signor Iddio ogni vostra azione, dandovi il compimento di ogni vostro disio. State sano.