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necessario che tua sorella per molti rispetti non resti in corte, perché tanto non potrei ordinare quanto ella metterebbe in disordine. Levala adunque di corte e provedi a’ casi suoi, ché a me non piace che ella a modo alcuno piú ci stia. Ma per tuo e suo onore, io giudicarei che fosse ben fatto che ella chiedesse licenza a la reina a la presenza de l’altre dame e damigelle, con trovar qualche scusazione che piú non può restar in corte, ed io ordinerò a mia moglie che onoratamente le faccia la grazia. – Maestro Antonio ringraziò il re e disse che farebbe quanto esso gli aveva comandato. E cosí quel medesimo giorno egli parlò con la sorella, dimostrandole l’intenzione del re, e l’esortò a fare come il re aveva divisato. La donna, che sapeva tutti gli adulterii de la reina, cosí gli rispose: – Fratel mio, va pure e di’ liberamente al re che io farò quanto egli mi comanda; ma che io l’avvertisco che attenda bene a guardar sua moglie, e che non fará mica poco se la saperá guardar bene. – Maestro Antonio, sentendo questo e parendoli cosa di troppo scandolo, si scusò che non voleva far simile ambasciata al suo re, e che ella parlasse d’altro. – Né io sono per fare, – rispose ella, – ciò che il re comanda, ed aspetterò d’esser con tuo e mio disonore publicamente licenziata. Ma se tu sarai savio, farai quello che io ti dico, e so che il re te ne resterá con obligo. – Ora, dopo non picciola tenzone tra loro avuta, si deliberò maestro Antonio di far al re l’ambasciata secondo il voler de la sorella. E cosí, a lui accostatosi, disse: – Sire, io ho parlato con mia sorella, la qual è presta a far tutto il voler vostro. Ma prima vuole che io vi dica che ella, come serva umilissima che v’è, vi avvertisce che attendiate bene a guardar vostra moglie, e che mica poco non farete se la saperete guardar bene. – Il re, udito cotesto parlare, fieramente si sentí trafitto e ne l’animo suo molto se ne turbò. E poi che ebbe alquanto tra sé pensato, si rivolse a maestro Antonio e gli disse: – Tu m’hai con coteste tue ciance, che sono di grandissima conseguenza ed importanza, messo il cervello a partito. Ma se tua sorella vuol vivere, egli è sommamente necessario che ella mi faccia chiaro che mia moglie m’abbia mandato, senza partirmi da Londra, in Cornovaglia, ché questo mi pare che suonino le sue parole. Tu le dirai adunque che ella mi chiarisca di questo e che, per quanto ha cara la vita, non ne parli con persona del mondo e che non prenda altramente congedo. – Tornò maestro Antonio a la sorella, a cui fece manifesta tutta l’intenzione del re. Ella alora: – Vederai mò, frate mio, che il re, – soggiunse ella, – t’averá grado di quanto per parte mia significato gli