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Il Bandello al molto magnifico messer Marcantonio Giglio


Dapoi che cominciò tra noi l’amicizia nostra ho io sempre desiderato che qualche occasione m’occorresse, per la quale da me si potesse farvi conoscere quanto io v’ami e sia bramoso di rendervi la ricompensa di tanti piaceri, quanti voi, la vostra mercè, tutto il dì mi fate. Ora ragionandosi non è gran tempo de le burle che ai gelosi si fanno e di quanti disordini sia cagione la gelosia, quando in uomo di poca levatura s’appiglia e che l’usi male, Pietro Galletti, d’origine pisano ma abitante in Sicilia e nodrito a Palermo, narrò sovra questo una piacevol novella avvenuta a Lucca, la quale, essendomi paruta degna d’esser messa insieme con l’altre mie, descrissi. Onde essendomi al presente venuta a le mani, per cominciar in parte a dimostrarmi verso voi grato, quella vi mando ed al vostro nome dedico. Ella vi potrà giovare se prenderete moglie, chè senza divenir geloso ed in tanto morbo accecarvi, con destrezza ed amor vero coniugale la donna vostra debbiate governare, non le dando mai occasion alcuna di risparmiar quello di casa e logorar quel d’altrui. Non senza cagione vi scrivo questo, con ciò sia cosa che il più de le volte i mariti son quelli che dànno occasione in diversi modi a le mogli di far ciò che non deveno. State sano.

Il giudice di Lucca si giace con una donna e fa metter in pregione il marito di quella, con varii accidenti.


Nel tempo che Pietro Gambacorta signoreggiò Pisa, fu un fanciullo chiamato Buonaccorsio Gualando, molto nobile, il quale essendo senza padre e madre, assai più che a l’età fanciullesca