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Un gentiluomo navarrese sposa una che era sua sorella e figliuola non lo sapendo.


Nel tempo de la felice memoria del re Giovanni di Alebret, mio padre e signore e re di Navarra, fu una vedova nobile la quale aveva un figliuolo, senza più. Questo suo figliuolo essendo de l’età di quindeci anni s’innamorò d’una donzella de la madre, e sì fieramente n’era innamorato che senza lei non sapeva vivere, di modo che giorno e notte l’era sempre a canto e (per la costuma del paese nostro è che tutti gli uomini sono molto familiari e domestici con le donne), la basciava e scherzava con lei quanto voleva, non vi mettendo fantasia nè la madre nè altri. Ma egli dei basci punto non si contentava, ed averebbe voluto venire a l’ultimo fine che communemente in amor si ricerca. La giovane, che altro aveva in capo e sapeva che costui per la diseguaglianza che ci era non l’averebbe presa per moglie, se gli mostrava molto ritrosa e non voleva oltra i basci di cosa alcuna meno che onesta compiacergli. Di che il giovine viveva in pessima contentezza e la sua innamorata molto più che prima molestava, sforzandosi con ogni ingegno ed industria d’indurla a far i suoi voleri. Ma il tutto era indarno, perciò che ella non era disposta a modo alcuno a fargli di sè copia. Onde veggendo ch’egli più s’accendeva e si mostrava più bramoso di pervenir a l’ultimo piacer de l’amore, non potendo nè volendo sofferir più cotanta seccaggine, si dispose di far a la madre di lui la cosa manifesta. E così un giorno, pigliata l’oportunità, in questo modo le disse: – Padrona mia, se voi non rimediate a la importunità del vostro figliuolo, che non mi lascia vivere e vorrebbe levarmi il mio onore, io sarò astretta a partirmi da voi, perciò che egli non mi lascia mai star un’ora che non mi sia a torno e che non mi richieda del mio amore con atti che non mi piaceno. Comandategli che non mi dia fastidio e che mi lasci far i fatti miei e attendere come debbo a servirvi; altrimenti io me ne ritornerò a casa mia. – La vedova, udendo questo amor del figliuolo, disse a la giovane che se egli più le diceva nulla, che gli desse buone parole e tenesse con speranza, e che ultimamente gli promettesse compiacergli e gli assegnasse la notte, ne la quale ella si metterebbe in vece di lei nel letto suo e farebbe tal scorno al figliuolo che lo farebbe distorre da questa