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Grassa, il quale, veggendo la strangolata figliuola ne la faccia alquanto gonfia e la gola piena di lividori con segni de le dita, ebbe sospetto de la cosa come era; ma dissimulando ed al genero nulla mostrando, destramente essaminò una donna di casa, la quale altro non sapeva dire se non che la madonna la sera stava benissimo e che allegra e di buona voglia s’era nel letto corcata. V’aggiunse poi che la notte aveva sentito romore in camera ed una a due volte essa donna gridare. Onde tenendo per fermo la' 'sua figliuola esser stata dal perfido marito uccisa, senza far movimento alcuno, non dopo molto al genero disse: – Ora via, attendi a provedere che l’essequie ed il corrotto si faccia conveniente a te ed a mia figliuola, come io mi rendo certo che tu farai. Io fra questo mezzo me ne vado a far un mio servigio e tantosto ritornerò a casa. – Andò il dolente padre a trovar il giudice criminale e gli narrò il dubio che aveva, il detto de la donna ed i segni che l’affogata donna aveva ne la gola; onde il giudice fece dar de le mani a dosso al Tolonio e da’ medici visitar il corpo, i quali giudicarono la povera donna senza un dubio al mondo esser stata violentemente morta. Il Tolonio, veggendosi ne le mani de la giustizia, o non volle o non seppe o non puotè buonamente negare il suo misfatto. Il che intendendo madama di Cabrio e conoscendosi esser anco ella colpevole non solamente de la morte de la donna, come instigatrice del male, ma di molti altri omicidii macchiata dei quali il Tolonio era consapevole e partecipe, deliberò non aspettare che fosse dai ministri di giustizia arrestata e come micidiale punita. Onde presa gran somma di danari, argenti di casa ed altri mobili preziosi, se ne ritirò ad un castello del duca di Savoia chiamato Poggetto, mostrando a quelli di casa ch’era necessario far questo per alcuni convenienti rispetti. Partì da Cabrio assai a buon’ora e in un tratto arrivò a Poggetto, non molto indi lontano. Il Tolonio fu condutto a Zais, città antichissima già fondata da Sestio romano, ove sono l’acque calde, e per questo i latini appellano quella città «l’Acque Sestie». Quivi il re cristianissimo tiene un onorato parlamento per la Provenza, ove tutte l’appellazioni de la Provenza si riducono, e da le diffinitive sentenze di questo parlamento rappresentante la persona del re non è appellazione. Essendo adunque il Tolonio in mano di quel senato, fu formato il suo enorme processo, nel quale accusò madama di Cabrio de l’adulterio e di tanti altri omicidii quanti fatti aveva. Il senato, udita la confessione del reo e la ratificazione da lui volontariamente fatta, giudicò che egli si rimenasse