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portino zoccoli. – Erano alcuni frati minori a questa predica, ai quali voltatosi, fra Tomaso sorridendo disse: – Padri miei, voi avete sentito la mia' 'istoria: andate e dite al vostro predicatore che ogni volta che egli autenticamente mi mostri che mai Scotto non dico disputasse ma vedesse san Tomaso, che io m’obligo fargli veder tutto il contrario di quanto falsamente ha predicato. – Detto questo, fra Tomaso, data la benedizione, smontò di pergamo. Fu per questo sermone appo gli uomini giudiciosi tenuto che fra Tomaso, ben che mordacemente avesse morso l’ignoranza del zoccolante, nondimeno l’aveva trattato come l’ignoranza di quello aveva meritato, e scoperta molto garbatamente la pecoraggine e poco intelletto di quello, il quale ne la pignatta de la carne aveva trovato che Scotto era al tempo d’Acquinate, essendo certo che dopo la morte di san Tomaso nacque esso Scotto. Il quale pose ogni studio per impugnar l’opere di san Tomaso; ma venne poi il Capreolo tolosano, che dottissimamente tutti gli argomenti de lo Scotto risolse. Onde è nato ciò che proverbialmente si dice: «Se Scotto non avesse come fanno le prune scottato, il Capreolo non averebbe come un vivo e snello capretto saltato».


Il Bandello al signor Elia Sartirana salute


Meravigliosa cosa esser suole lo stimolo de la vergogna, quando egli s’abbatte a traffigere persona che il disonore tema, perciò che assai sovente si sono visti degli uomini che, caduti in qualche vituperoso errore, non hanno potuto sofferire la luce degli altri uomini e, da estrema doglia vinti, hanno per minor male eletta la morte. E questo assai più di leggero avviene a le donne, per esser il sesso loro più del nostro debole, e temendo elle ordinariamente più la vergogna che gli uomini non fanno. Erano molti uomini da bene ne l’amenissimo giardino di messer Ambrogio…, patrizio milanese, uomo per le lettere ed integrità di vita famoso; e ragionavano d’un povero giovine che quei dì s’era, non so perchè, in Porta orientale impiccato. E di tal maniera ragionandosi, il nostro dottissimo messer Antonio Tanzio disse una novelletta nel regno di Napoli accaduta, la quale io ho scritta e a voi donata, a ciò che