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era successo. Parve a tutti la cosa molto strana, e mentre che attendevano a consolarla sovravenne di lei il marito, il quale, trovata aperta la porta a quell’ora, e sentito il romore che in casa era, forte si meravigliò. Entrato dentro e montata la scala, udì da la pazza moglie cosa che di udire non aspettava già mai. Qual fosse il dolore che egli a così brutto annonzio sentì, pensilo chi moglie aver si trova, se simil vergogna di lei sentisse. Domandò ove il manegoldo fosse ito, e non gli sapendo nessuno dire che camino avesse tenuto se non che era uscito di casa, fece che gli altri servidori ed alcuni dei vicini domestici lo seguirono, e si mise andar per Parigi cercando lo sciagurato servidore. Andando il padrone or qua or là, si abbattè a punto a la bottega ove il misero servidore sul pancone dormiva e, riconosciutolo, lo fece prendere e di buon matino lo presentò a la giustizia, accusandolo com’ispugnatore de l’altrui pudicizia e adultero. Essaminato, secondo che ebbe ardire di far il misfatto che fece, non ebbe animo di negarlo; onde seguì che dal senato fu giudicato che gli fosse mózzo il capo publicamente. Il che fu messo ad essecuzione, di modo che per un poco di carnale diletto perdette la vita, essendogli tagliata la testa. Ora che diremo noi di questa pazza femina? Dico pazza veramente, perciò che volle a l’improviso seguire la volgata openione: che il conseglio de le donne senza pensarvi su sia meglio di quello che su vi si pensa. Se' 'avesse considerato che già il servidore aveva preso di lei amoroso piacere, e che ciò che fatto era non era possibile che non fosse fatto, ella averia taciuto il suo errore e non si saria a tutto Parigi fatta publicare del modo che fece, con periglio che il marito sempre di lei avesse sospetto e sempre per l’avvenire poco conto ne tenesse, dubitando che, una volta avendo provato un altro uomo che lui, non le venisse voglia d’isperimentarne qualche altro, come molte sovente fanno.


Il Bandello al gentilissimo messer Sigismondo Olivo


Chi con dritto pensiero considera l’instabilità de le cose mondane conoscerà di leggero che l’uomo di rado ha piacer alcuno che lungamente duri, e non è dolce alcuno in questa nostra vita ove fortuna avversa non meschi de l’amarezze, che