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loro non si movesse alquanto ad avergli compassione. Megistona dopoi tutte due insieme fece seppellire. Oh quanto sarebbero state queste due sirocchie di vie più gran lode celebrate, se di così scelerato padre non fossero state figliuole! Ma non deverebbero le macchie paterne in cosa che si sia denigrare le vertuose e buone opere dei loro discendenti.
Si suole proverbialmente dire che il consiglio de le donne preso a l’improvviso è salubre e buono, e che ciò che fanno senza pensarvi su si ritruova per l’ordinario ottimamente fatto. E di cotali azioni se ne dànno infiniti esempi. Ma degli uomini dicono avvenire il contrario, con ciò sia che se l’uomo è per negoziare una cosa, che quella negoziazione tanto più sempre riuscirà meglio a debito fine condotta, quanto che più lungamente sarà pensata e sovra quella discorso tutto quello che indi ne può nascere. Ed io certamente porto ferma opinione che tutte l’opere così speculative come pratiche tanto sortiranno più nobile e lodevole effetto, o siano discorse e messe in opera da le donne o dagli uomini, quanto che più volte, prima che si facciano, saranno maturamente crivellate e fattovi sopra i convenevoli discorsi che se gli ricercano. Ci sono poi di quelli che sono di parer contrario, e loro a modo veruno non piace che a l’improviso ed impensatamente sia possibile che si operi cosa buona, dicendo che la natura ci ha dato l’anima razionale con le sue divine e meravigliose potenze, a ciò che possiamo, sovra ciò che far intendiamo, pensatamente e con il lume de la ragione discorrere il bene e il male che da tale operazione potrà pervenire. Onde non consentono che il conseglio de le donne, dato senza i debiti discorsi del pro e del contra, possa esser buono. Dicono anco di più: che assai sovente avverrà che un uomo discorrerà con varii argomenti sopra una cosa, e nondimeno, prendendo talora per fondamento vero alcuna proposizione che in effetto vera non è, inavertentemente nel consegliare, o nel disporsi ad operare, gravemente errerà. Di queste openioni ragionandosi non è molto in una bella compagnia, messer Antonio Sbarroia, mercadante