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badia di Mamostier che fondò san Martino, ove l’abbate aveva il tutto apparecchiato. E veggendo il padiglione teso e l’instrumento a foggia d’organo a quello attaccato, stavano tutti con meraviglia, non si sapendo imaginare che cosa si fosse e meno che ci era sotto il padiglione. Ciascuno si fermò, ed il re disse a l’abbate che facesse l’ufficio suo. L’abbate alora accostatosi al suo instrumento cominciò a toccar quei tasti come si suona l’organo, con sì fatta maniera che, grugnendo i porci secondo l’ordine che erano tócchi e trafitti, ne resultava una buona consonanzia ed una musica non mai più sentita, ma meravigliosamente dilettevole a sentire, perciò che l’abbate, che era musico eccellentissimo, sonò alcune belle «ricercate» ed alcuni «mottetti» maestrevolmente composti, del che il re prese un grandissimo piacere. E non contento d’aver sentita la musica nuova una volta, volle che l’abbate due a tre volte gliela facesse sentire. Onde il re e tutti quei signori ed altri che erano stati presenti a la musica, giudicarono che l’abbate aveva perfettamente a la promessa sodisfatto, e molto ne restò commendato. Fece poi il re alzar il padiglione da una banda per poter veder l’ordine dei porcelli, e veggendo la maniera come erano legati e l’ordine de le fila di rame con quei ferri a modo d’ago acutissimi, forte si meravigliò e tra sè giudicò lo abbate esser uomo d’elevato ingegno a di grandissima invenzione, e gliene diede quelle lode che gli parve che cotal nuovo ordigno meritasse. Questo è quell’abbate, per dirvi un’altra cosa che di lui intesi, il quale con una prudente risposta seppe conservarsi e mantenersi abbate. Desiderava sommamente il detto re' 'Lodovico undecimo gratificar un certo straniero a fargli aver una badia, e non ne vacando in quei dì nessuna, chiamò a sè questo abbate e lo pregò che gli volesse rinunziar la badia, che gli daria una pensione equivalente fin che ne vacasse alcun’altra. L’abbate sapendo ciò che teneva, subitamente, intesa la proposta del suo re, così gli rispose: – Sire, io ho travagliato quaranta anni prima che abbia potuto imparare A. B., io vi supplico che mi diate altro tanto tempo di poter imparar il resto che segue. – Intese il re la pronta e bella risposta de l’abbate, che voleva dire che di quaranta anni era stato fatto abbate e che desiderava di goder altro tanto tempo la badia, e che avendo una rendita certa, non voleva correr dietro ai tesorieri per riscuoter la pensione, che molte fiate è una passione. Piacque questa risposta al re e lo lasciò goder la sua badia, e a lo straniero fece provigione per altra via.


Il Bandello a l’illustre e