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vedeva il tutto, levatosi di là chetamente, slegò la giumenta, la quale come si sentì libera cominciò ad annitrire e prender la via verso il castello. Giacomino ciò sentendo, come vide andar la bestia verso casa, raccomandato le legna tagliate a la moglie, si mise con frettoloso passo a seguir la giumenta. Veduto il buon Lippo riuscir il suo disegno, si discoperse a la Mea, e non ci fu bisogno di troppe preghiere. Onde di commune concordia, assisi su l’erba, si cominciarono a basciare, e dai basci vennero agli abbracciamenti amorosi ed a trastullarsi insieme. Ed avendo Lippo scaricata la balestra da tre volte in su con grandissima contentezza di tutte due le parti, sentirono e videro tornar Giacomino. Lippo destramente di macchia in macchia al suo bosco si ridusse. Giacomino, legata ben forte la giumenta chè più non fuggisse, pieno di caldo e di stracchezza s’assise a lato a la moglie, dicendo che voleva alquanto riposare. Quivi scherzando con lei, gli venne posta una de le mani sotto a’ panni de la Mea, sovra la possessione di quella, e la trovò ancora molle e bagnata, e le disse: – Mogliema, cotesto che vuol dire che tu sei bagnata? – Ella subito rispose: – Ahi, marito mio! io non ti veggendo così tosto ritornare, dubitai che la bestia fosse smarrita, e piangeva. Il che sentendo la mia sirocchia, anco ella meco dolcemente ha pianto. – Lo sciocco se lo credette, e dissele che la confortasse chè non piangesse più.
Ritornando questi dì da visitar il famoso tempio di Nostra Donna di Loreto, passando per Bologna e intendendo la signora vostra nipote, la signora Gostanza Bentivoglia già moglie del signor conte Lorenzo Strozzo, esservi, andai in compagnia del gentilissimo messer Francesco Elisei a farle riverenza, da la quale fummo graziosamente e cortesemente accolti. Ed essendo qualche dì che non ci eravamo veduti, ragionammo assai de le cose di Milano, perchè ella curiosamente di molte mi domandò. Mentre che noi ragionavamo, sovravennero alcuni gentiluomini e gentildonne, e lasciando il nostro parlamento, ella con grate accoglienze raccolse ciascuno secondo il grado suo. Essendo poi tutti di brigata in un cerchio assisi, diversamente tra