Pagina:Bandello - Novelle. 3, 1853.djvu/236

dar i loro rimedii per compenso. Come la duchessa intese il medico esser venuto, così lo fece introdurre in camera, e fatto uscirne le altre donne, ritenne solamente Giulia ed il medico. Poi così a lui rivolta, in questa maniera gli disse: – Se voi sarete, maestro Francesco, quella gentile ed avveduta persona che io mi fo ad intendere che voi siate, io sono sicura che in voi, di quanto vi sarà da me scoperto, due cose ritroverò. L’una, che mi terrete credenza con inviolata fedeltà; l’altra, che mosso a compassione degli accidenti miei, trovarete modo a guarirmi, perciò che non meno suffiziente medico vi giudico de le infermità corporali che di quelle de l’animo. Voi sapete molto bene che cosa sia esser femina giovane, delicatamente nodrita, e trovarsi maritata con uomo attempato, che, a parlarvi liberamente, nulla o poco vale nei servigi de le donne. Nè per questo già mai m’entrò in capo pensiero meno che onesto, nè voglia di far cosa che al signor duca mio devesse spiacere. Ma da pochi giorni in qua mi sento sì fieramente accesa di desiderio di veder un uomo che mai non ho veduto, che se a questo appetito non sodisfaccio, conosco chiaramente che mi sarà impossibile mantenermi in vita, ben che ho fatto ogni sforzo e sommi ingegnata con mille modi e vie levarmi questa fantasia di core. Ma il tutto è stato indarno, chè quanto più cerco e m’affatico, non dirò smorzare, ma pure intepidir questo focoso disio, egli vie più s’accende e cresce di punto in punto maggiore. E veggendo che manifestamente mi conduce a morte, se con alcun compenso non gli rimedio, ho deliberato far ogni cosa per non morire, chè vorrei pure che l’ultima cosa ch’io facessi fosse il darmi in preda a la morte. – Narrò in questo la duchessa quanto da la peregrina aveva inteso dire del fratello, e che deliberata era di far ogni cosa per veder quel famoso cavaliero, pregando e ripregando il medico che ritrovasse mezzo conveniente a venir al fine di questo suo desiderio. E poi che gli ebbe promessi mari e monti, ultimamente gli diede la fede di dargli Giulia per sua moglie. Il medico, che a par de la vita sua amava Giulia ed altro più non bramava che averla per moglie, come sentì toccar questo tasto, promise largamente a la duchessa d’adoperarsi in trovar tal mezzo qual a sì fatta impresa si convenisse. Ma per meglio considerar l’importanza del caso e trovar modo che nessuno si potesse accorger de l’inganno, domandò dui dì di termine a pensare e ripensare varii rimedii. E già avendo in mente non so che d’una astuzia che non gli dispiaceva, essortò la duchessa a starsene in letto e dar la voce che alquanto era indisposta; e per