Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
ella fatto aveva; il perchè ritenutasi di serrar la porta, attese il giovine, il quale subito vi giunse. Come egli fu sul soglio de la porta, e quivi nel cortile scòrse esser Elena che per alcuni servigi era scesa a basso, o fosse la soverchia allegrezza che ebbe di vedersele vicino, o per isvenimento che gli occupasse il core, o che che se ne fosse la cagione, di tal maniera svenne e andò in angoscia che tramortito cadè in terra, e così in faccia divenne pallido che proprio rassembrava un corpo morto. A questo sì insperato ed orrido spettacolo la balia ed Elena smarrite, ed una fante che con Elena era in corte, cominciarono piangendo a chieder aita. Elena, tratta da non so che, se gli gittò piagnendo a dosso, ma la prudente balia tantosto la fece levar via ed a mezza scala entrar in una camera. Poi postasi a torno a Gerardo e dimenandolo e stropicciandolo, il chiamava per nome, e veggendo che nulla rispondeva, da la fantesca aitata, lo tirò dentro e chiuse l’uscio. Amava la balia lo svenuto giovine come quella che del proprio latte nodrito l’aveva, e per l’occorso caso sentiva dolore inestimabile; per questo dirottamente piagneva. Messer Pietro che in casa era ed altri de la famiglia, udito il sospiroso pianto de la dolente balia, corsero giù. Volle messer Pietro intender che accidente fosse stato questo, a cui la balia puntalmente il tutto narrò. Egli, che cortese e pietoso gentiluomo era, fece soavemente levare il giovine e portar di sopra, ponendolo sovra un ricco letto, ove usata ogni paterna cura in aita di quello, e veggendo che rimedio nessuno non giovava, deliberò farlo condurre in casa di messer Paolo, padre del giovine. E postolo in gondola e fatto passar il canale, mandò un discreto messo insieme con la balia ad accompagnare Gerardo e al padre di lui' 'far intender il caso come era occorso. Messer Paolo, inteso l’accidente e veduto il figliuolo che morto pareva, quasi che vinto da l’estremo dolore, poco mancò che egli anco non isvenisse. Ma quai fossero le lagrime che sparse e i pietosi lamenti che fece, pensilo ciascuno che un carissimo figliuolo si vedesse a quel modo innanzi, chè ancora che egli avesse una figliuola già maritata, nondimeno egli riputava Gerardo unico figliuolo, e quello sommamente amava. Con pianti adunque del padre, de la madre e di tutti quei di casa, fu l’afflitto giovine portato ne la sua camera e corcato nel letto. Quivi venuti alcuni medici ed uno speziale ben pratico, attesero con ogni diligenza con varii argomenti a rivocar gli smarriti spiriti vitali che il giovine abbandonar cercavano. Così dopo molte fatiche, tanto fecero che Gerardo cominciò a respirare e a poco