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novella xl. 179

ratezza che da sè ordita aveva, affermando che falsissimo era quello di cui ella da prima accusò ed incolpò Giulio e Cinzia, confessando apertamente che sì vituperosa trama fatta aveva, per tener la mano nei capelli a Cinzia, ed altresì per aver maggior libertà a far di sè copia a chi più le fosse aggradito. Disse medesimamente degli assalti che dati aveva a Giulio ed a Cinzia, e a che fine, come di sovra vi narrai. Quanto la scellerata e rea femina fosse da tutti, che quivi erano, biasimata, e molto più da Cinzia, ciascuno il può da sè pensare. Giulio tutto pieno di mal talento se ne stava, e tanta era l’ira che l’ingombrava, e lo sdegno che contro la balia lo irritava, che tutto gonfio per troppa pienezza di collera, nulla poteva dire. Ora, mandata la balia fuor di camera, disse Delio: lodato sia Iddio, che noi siamo chiari che questa dista balia aveva troppo bevuto, e ciò che ella insognata s’era, ha narrato come cosa seguita. Che Dio le perdoni, poichè pentita di tanto male, ha il peccato suo confessato. E certamente non se le vuol dare alcun castigo, poichè il fatto è terminato a buon fine, ma lasciarla stare, acciò meglio si riconosca in quanto errore ella sia cascata. Ella si vorria, soggiunse Flaminio pieno d’ira, strozzare o arder viva; io per me so bene, se avesse così parlato di me, come ella ha fatto di Giulio, che io la concerei di tal guisa, che più non faria di queste truffe; e se volesse straparlare, di sè e delle sue pari ìcicateria. Bene dice il vero Flaminio, e parla da uomo di cuore, disse Cinzia, che questa trista si vorrebbe cacciar del mondo, e spegner così maldicente lingua; e se non fosse che la figliuola non vuole poppare altra che si sia se non lei, ella non saria a quest’era in casa; ma l’amore della mia figliuoletta me la fa ritenere. E in somma ciascuno lapidar la voleva, e bandirle la crociata addosso; il perchè Delio allora disse: lasciamo star, per Dio! questa bestiuola, alla quale, poichè Cinzia dice la figliuola non voler poppare altra che lei, egli si conviene averle riguardo; che di leggiero, se ora si garrisse, o se le facesse alcun nocumento, ella potrebbe guastar il latte, che sarebbe cagione della morte della picciola creatura. E che vendetta volete voi pigliar d’una vil femminuccia? Non sapete voi che la natura ed il sesso loro le fanno sicure dagli uomini, e che a noi non sta mai bene ad imbrattarci le mani nel sangue loro? lasciamo far alla giustizia del mondo e a quella di Dio. Bastar ci deve assai per ora che Giulio sia conosciuto per uomo da bene, e Cinzia altresì per donna che a Camillo non sia stata sleale, che in vero io per infiniti rispetti ne ho un estremo piacere, e veggio levata via la strada a molti scandali che