per le quali noi non siamo qui; ma ci siamo venuti per intender ciò, che tu hai scritto di volerci dire. Dirollo, soggiunse ella, quando ci sarete tutti, ed io qui non veggio Delio nè Giulio; il quale ostinato, a patto nessuno non voleva entrar più in casa di Cinzia. Ora Camillo, perchè la casa di Giulio era vicina, scrisse una cedola a Delio, che per via del mondo non lasciasse che non conducesse Giulio, assicurandolo che intenderebbe cosa di sua grandissima contentezza. Fece tanto Delio, che ve lo menò. Così essendo tutti gl’invitati in camera ridotti, dopo che tutti attorno al letto furono assisi, aspettando ciò che la giovine volesse lor dire, si fece silenzio. Ella, come già s’è detto, che prima aveva deliberato morire che perder l’amante, innanzi che con fatti fortissimamente mandasse in esecuzione il fiero proposto dell’animo suo, volle, alla presenza di quegli amici che quivi erano ragunati, vedere se Camillo voleva distorsi da quella sospizione che aveva di lei e di Giulio, e perseverar seco come prima; e facendolo, restar in vita: quando che no, non rimossa punto dal suo fierissimo proponimento, bere il preparato veleno, e sugli occhi del suo tanto amato Camillo andar all’altra vita, non le parendo poter meglio nè più dolcemente morire, e sgombrarsi di tanto e si aspro cordoglio, che dinanzi a quello che unicamente amava, e per suo Dio terreno teneva. Onde dopo molti sospiri, fatto, alla meglio che potè, buon viso, così a parlar cominciò. Camillo, poichè a Dio e piaciuto che io giunga a questa ora cotanto (dopo che io sono non per mia colpa caduta in tua disgrazia ) da me disiata ed aspettata (e forse l’ultima fia che mai più teco parli nè con altri), vorrei prima saper l’animo tuo verso me quale adesso sia; che se egli sarà, quale deve, non ti avendo io offeso già mai, sarà quello che io sommamente desidero. Se anco tu vorrai perseverare in credere quello di me che mai non fu, io sono per chiederti alcune grazie: poi sarà ciò che Iddio vorrà. A questo rispose Camillo che prima che altra risposta le desse, voleva che la balia in camera venisse, perciocchè aveva da farle alcune domande. Fu chiamata la balia, e venne come fa la biscia all’incanto: a cui Camillo, arrivata che fu, disse: balia, io t’assicuro ed impegno la fede mia, che di quanto tu dirai, non hai da temer persona che qui sia; perchè nessuno ti darà noia, nè ti farà nocumento alcuno; però alla presenza di questi gentiluomini amici miei e fratelli, io vo’ che tu ci dica tutto quello che ultimamente in chiesa mi dicesti. Di’ su, di’ non aver paura. La tristarella e sbigottita feminuccia, non sapendo che si fare, alla fine pure, tremando come foglia al vento, scoperse la sua scelle-