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ai suoi ed iratamente disse loro: – Chi ha messo Fridiano in questa camera? – Messere, – disse uno, – voi questa matina lo commetteste al barigello. – Io commisi il malanno che Dio ti dia, – soggiunse il giudice. – Io non fui inteso, perchè dissi che dopo che fosse stata collata costei egli vi fosse condotto, e non prima, chè non sta bene che egli senta quello che i tormentati confessano. Or via, menate questa donna in prigione al suo luogo e tornate qua recando le chiavi di questa camera, chè io vo’ essaminar Fridiano. – La donna, ridendo de la beffa che si faceva al marito, andò a la sua camera a starsi con le sue donne, e portata la chiave, il giudice fece menar Fridiano e gli disse: – Io non so se tu abbia udito ciò che tua moglie ha detto, la quale è voluta star ostinata; ma questa fune le ha fatto dir in parte la verità, e in breve spero che se un’altra volta ce la farò attaccare, che ella dirà il tutto. Il tuo servidor è stato più saggio e così le tue massare, che senza farsi guastare hanno detto tutto ciò che sanno. Ora tu sei qui: se tu vuoi dir il vero, dillo; altrimenti questa, – e mostravagli la fune, – a tuo malgrado te lo farà dire. Io vo’ da te sapere che bandito è quello che, volendolo ne l’orto tuo pigliare i miei sergenti tu facesti fuggire, e di più feristi un dei miei; chè a quell’ora e in quel luogo tu non stavi armato per mondar de le castagne. Tu farai bene a dir il vero. – Fridiano che era più morto che vivo, temendo che la fune non lo stroppiasse e pensando che per esser in casa sua armato per guardar che nessuno andasse a giacersi con sua moglie non fosse d’importanza, e che aveva ferito Ferraguto per diffesa sua, disse piangendo: – Signore, io vi dirò la verità del tutto. Per Dio, non mi tormentate. Egli è il vero che credendo io che voi foste innamorato de la mia donna, parendomi aver veduti certi segni che a creder questo m’inducevano, che io con lei più volte ne feci romore e la minacciai agramente, e di più dissi che io ammazzarei lei e voi, se vi trovava in casa mia. Onde per questo dubio che io aveva a persuadendomi che per via de l’orto voi entraste in casa, sono stato molte notti a far la guardia in quel luogo. La notte poi che i vostri ci vennero, io pensando che voi foste quello che discendeva del muro, con animo d’ammazzarvi assalii colui e lo ferii, parendomi esser lecito in casa mia diffendermi e non lasciar che nessuno contra mia voglia v’entrasse. Altro non saprei io che dirvi, perchè nel vero io non ho pratica di banditi, nè so che bandito nessuno in casa mia sia capitato già mai. – Alora il giudice, fatto scriver il tutto dal notaio: – Che ve ne pare, – disse, – messer Paolino? – chè così era nomato il notaio. – Veramente, domine iudex,