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stato caro che il re di moglie, figliuola, sorella od altra sua donna si fosse invaghito. Ora perseverando il re in far vita così acerba e travagliata, e meno per l’invitta ed inespugnabile pudicizia di Aelips sperando di giorno in giorno, divenne sì malinconico che più a selvaggia e boscareccia fera assembrava che ad uomo. Pertanto non solo la città di Londra ma tutta l’isola, che già di quest’amore era fatta consapevole, la costanza e casto proponimento de la donna aborriva e biasimava, essendo il volgo sempre più pronto a vituperare il bene che il male. Vi furono poi alcuni di corte che con messi ed ambasciate in favore del re la donna tentarono, parte lusingando e parte minacciando. Altri a la madre di lei a profitto del re caldamente parlarono, mostrandole il bene che ne seguirebbe se Aelips a far la voglia del re si disponeva, e per lo contrario quanto e qual danno soprastava se ella in tanta durezza si manteneva. Così chi ad un modo e chi ad un altro, s’ingegnava d’indur la madre a pregar la figliuola che il voler del re facesse, e la figliuola che, deposta tanta durezza, pieghevole si rendesse e non così schiva e cotanto a tal amore. Aelips, per cosa che detta o mostrata le fosse, dal suo proponimento già mai non si smosse nè piegò. E dubitando ella che forse il re un giorno non le facesse violenza, un acuto e tagliente coltello ebbe modo d’avere, il quale sotto i panni a cintola si mise, con animo, veggendosi far forza, prima che esser violata, ancider se stessa. La madre, che che se ne fosse cagione, stava così tra due, perciò che aperte l’orecchie a le larghe promesse ed offerte che da parte del re l’erano fatte, l’ambizione la combatteva, mostrandole se la figliuola diveniva del re amica, che ella sarebbe la prima donna e baronessa de l’isola. Il perchè entrando più volte con la figliuola in ragionamento e certe sue favole dicendo, si sforzava indurla che a tanti preghi del re s’arrendesse. Ma sempre ritrovò quella d’un medesimo tenore, più salda assai che un immobile e durissimo scoglio quando da le gonfiate e minacciose onde marine è combattuto. A la fine intendendo il re tutte le prove esser indarno fatte e che, se altra via non pigliava, egli era più lontano da mercato che mai, non sapeva ove dar del capo, non gli parendo usar la forza, ancor che di rapirla violentemente molte' 'fiate voglia ne gli venisse. Era questo suo amor sì chiaro ed appo tutti divolgato che per la corte a Londra d’altro non si parlava, di maniera che egli era venuto a tale che con qualunque persona ragionava, altro non faceva che cicalare de la durezza de la sua donna, pregando ciascuno che di conseglio ed aita gli sovvenisse. Io son sforzato far