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per le piazze. Pensate poi ciò che farebbero, se alcuna segnalata grazia da le lor donne ricevessero. Io credo che manderebbero le trombe per ogni cantone di contrada per publicar questi lor amoracci. Ora secondo ch’io biasimo questi così sfacciati ed ammonisco le donne che da loro si guardino come da la peste, non è ch’io molto più non lodi coloro che segretamente amano e di tal guisa si governano che sanno far conoscere a le donne loro che le sono servidori, senza far le gride, senza empir l’aria di sospiri che par che abbiano un Mongibello in corpo, e senza far il volgo di cosa veruna accorto. E perchè sono alcuni che amando donna di grado non vogliono che questo amore sia a persona del mondo fatto palese, ma che ardendo e tacendo chi ama se ne stia, se per sè non ha via di scoprirsi a la donna amata; io sono di parer contrario e porto ferma openione che sia necessario che chi ama, o basso o alto, debbia aver un fidato compagno e non più, il quale sia segretario dei suoi pensieri, imperciò che a nessuno mai non fu dubio che spesse fiate chi ferventemente ama, di maniera gli occhi e la mente abbia abbagliati che, in molti casi che occorrer ponno, da per sè non si possa disbrigare e senza altrui aita consegliarsi. Certo è, se costui non ha chi lo consegli, che farà mille enormi errori, e tirato da la ceca passione strabocchevolmente le sue sfrenate voglie manderà ad essecuzione, e forse tal pazzia commetterà che Solomone acconciarla con tanto suo sapere non potrebbe. Ma se averà un amico che per lunga prova abbia esperimentato fedele e prudente, potrà nel costui petto liberamente ogni salma dei suoi pensieri ed ogni segreto del core scaricare e deporre. Onde l’amico, che da passione amorosa non ha velati gli occhi de l’intelletto, saperà senza periglio il tutto consegliare e mille rimedii opportuni secondo il bisogno ritroverà, che chi appassionato e nei lacci d’amore irretito si ritrova usar non sa. Come poi, se nei casi di fortuna avversa in mille fastidii involto l’amante dimora, che sprezzato si vede e che conosce indarno affaticarsi e la sua servitù non esser a la donna che segue cara; come, dico, potrà trovar rimedio ai suoi dolori e da se solo senza aita sollevarsi, se non ha con chi le passioni sue conferire e talora disputare qual via sia più sicura e che modo de’ tener per fermo? Chè un piacere ed una contentezza che l’amante abbia e non sappia a chi comunicarlo, non dà la metà di gioia che reca quello che con l’amico si partecipa: perchè questi contenti ed allegrezze che Amore a’ suoi seguaci dona e stanno in un solo petto rinchiusi, sono forte manchevoli di compìta