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la vedeva o dinanzi a la casa non le passava, non trovava requie nè riposo già mai. Ed a ciò che l’amor di lei acquistasse, non lasciava cosa veruna a fare, quantunque grande e difficil fosse, per la quale pensar si potesse di compiacerle, e senza ritegno la roba e il tempo dietro le spendeva. Ma ella di cosa che il Boccali si facesse, punto non si curava, o che in altro amante avesse i suoi pensieri collocati o che pur fosse di natura onesta e ritrosa a queste imprese d’amore. Veggendo adunque l’amante che a la donna punto non caleva di cosa che per lei si facesse, si ritrovava senza fine di pessima voglia e non sapeva ove dar del capo. Mandolle più volte messi ed ambasciate e più d’una lettera le scrisse e con doni cercò di renderla pieghevole, ma nulla mai da la donna fu accettato, nè risposta alcuna diede a l’ambasciate o messi, per quanta instanzia facessero, già mai. Solamente ella diceva che se n’andassero per i fatti loro e non la molestassero, chè indarno s’affaticherebbero; il che a l’acceso amante che tutto si struggeva come fredda neve al caldo sole, era cagione di fierissimo cordoglio. Altre vie tentò il Boccali, ma rimuover la donna dal suo proponimento non puotè mai. Nè per questo le cocenti fiamme in lui punto scemavano, anzi pareva che più ferventi e maggiori si facessero e che quanto più la donna ritrosa si mostrava, egli tanto più si disponesse d’amarla e seguitarla. E veramente è vero il proverbio che si dice, che tutti per l’ordinario ci sforziamo d’ottener le cose vietate, e quanto una cosa più ci è negata più la desideriamo. Così faceva il signor Gostantino che veggendo la donna in tutto da lui avversa e non si curar di lui nè di cosa che da lui procedesse, egli di più in più dietro le correva, e più caldamente l’amava e desiderava l’amor di quella. Essendo la cosa in questi termini, avvenne che un giorno cavalcando con sue brigate il signor Gostantino per Verona, riscontrò la sua rigida e fiera donna sovra uno di quei bellissimi ponti che sono sovra l’Adige, fiume, come saper devete, che per mezzo la città rapidamente corre. Era la donna in compagnia d’altre donne e sovra il ponte passava, quando il Boccali incontratala umilmente la salutò. L’amor di costui e la rigidezza de la donna erano di modo appo tutti palesi che d’altro non si ragionava, non sapendo o non volendo il Boccali celare le sue amorose passioni. Sdegnatasi la donna che l’amante fosse stato oso a la presenza di tante persone salutarla, come se in questo la sua fama devesse restar macchiata, senza veruna cosa rispondergli, a crollare il capo cominciò con certo modo come fa chi di cosa che gli spiaccia si corruccia, e tutta in viso divenne sì colorita