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Oh, se da prima quando i fanciulli cominciano andar a le scuole sapessero o gustassero pur un poco quanto di giovamento, quanto d’utile, quanto d’onore rechino le lettere a chi le appara, come averemmo questo secolo nostro onorato ed eccellente! Oh, con quanta diligenza, fatica ed amore attenderebbeno a farsi disciplinati, con quanta cura dispensarebbero l’ore a ciò che così preziosa cosa come è il tempo, che è irreparabile, non si spendesse vanamente, non si gettasse via, non si consumasse in cose frivole e di nessuno momento! Ma la natura agli uomini si può dir esser sopra matrigna in questo, perciò che ai fanciulli ed anco ai giovini non ha dato tanto di giudicio che sappiano discerner il lor utile e ciò che a quelli è necessario, quando la tenera età sarebbe capace di apparare tutto quello che gli fosse insegnato; che poi, alora che sono giunti gli anni del conoscimento di ciò che loro fa di bisogno, sono di modo gli uomini a disciplinarsi o ne le lettere o in qual si voglia arte inetti, che di rado avviene che alcuno riesca a perfezione. Nè perchè si veggia talora qualcuno riescere si deve dedurre in consequenzia, perciò che cotestoro sono più rari che i corbi bianchi, ed una rondinella che appaia non fa però primavera. Ma io mi sono lasciato trasportar lontano da ciò che dir voleva, cioè che i letterati sono adesso in poco prezzo mercè del mondo che è giunto a l’ultima feccia d’ogni bruttura. Non crediate però, come vi ho di già detto, che sempre fosse così. Onde lasciando la memoria dei tempi antichi e ciò che circa questo i buoni autori n’hanno scritto, io vi vo’ narrare un bellissimo atto che una grandissima donna in onorar un uomo dotto nei tempi dei nostri avi gentilissimamente fece. Il che a me pare che meriti esser a la memoria di quelli che verranno consacrato. Dicovi adunque che Carlo settimo re di Francia ebbe un figliuolo chiamato Luigi, che poi fu Luigi undecimo di questo nome, il quale fu quello che in tutto liberò il reame di Francia da la lunga e rovinosa oppressione degli inglesi, che il detto regno per la maggior parte avevano arso e quasi distrutto; ed oltra questo di modo castigò i baroni ribelli che erano per l’occorse discordie avvezzi a vivere in licenziosa libertà, che non vi rimase barone o signore, per grande e poderoso che si fosse, che ardisse di far motto nè parlar quando vedeva un ministro di corte, perciò che voleva esso Luigi che agli ufficiali suoi fosse la stessa riverenza avuta che a la presenza sua si deveva avere. Ora essendo egli ancora delfino di Vienna, titolo e prencipato dei primogeniti dei regi di Francia che a la corona succedono, prese per moglie madama Margarita figliuola