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bellezze che al misero suo amante sono di così abominevol morte state cagione. Il che ha dato assai da mormorare al volgo. So che alcuni altramente questa istoria narrano, ma io che era alora in Modena e il fatto volli con somma diligenza intendere e a lungo ne parlai col Guicciardini, che sapete quanto era rigido e ne le cose de la giustizia diligentissimo inquisitore, trovai il successo del tutto essere come ora vi ho narrato. Cotal fine adunque ebbe il misero Francesco Totto del suo poco regolato amore. Così Dio ne guardi tutti d’amare di questa maniera, perchè in effetto tutte l’azioni nostre, come si discostano dal diritto de la ragione, non ponno esser buone, e per l’ordinario sempre la fine di quelle sarà cattiva, secondo che per mille esperienze tutto ’l dì avvenir si vede. Ami dunque ciascuno temperatamente e il freno de la ragione mai non lasci in poter degli appetiti.


Il Bandello al molto magnifico e vertuoso signore il signor conte Baldassare Castiglione


Venne non è molto in Milano la gentilissima signora Bianca da Este, già consorte del signor Amerigo Sanseverino, la quale per alcune sue liti vi dimorò molti giorni. Ella fu molto onoratamente da diversi gentiluomini milanesi accarezzata e festeggiata con sontuosi banchetti, musiche ed altri onesti intrattenimenti. E tra gli altri che magnificamente l’onorarono ne fu uno il graziosissimo avvocato che la sua lite aveva ne le mani, messer Benedetto Tonso. Vi fu poi il signor Lucio Scipione Attellano, persona come sapete cortesissima e vertuosa, il quale con un desinare ed una cena luculliana liberalissimamente l’onorò, avendo alcune nobilissime donne ed onorati gentiluomini invitato. Era la stagione di luglio, nel tempo che i giorni canicolari sogliono esser alquanto fastidiosi. Si recitò una farsa non già molto lunga, ma ben sommamente dilettevole, la quale buona pezza tenne la gioiosa compagnia in grandissimo piacere. Si ballò e si fecero di molti piacevoli giuochi, ed essendo circa il mezzogiorno era un ardentissimo aere. Ed ancor che si fosse in una sala terrena che le finestre aveva verso levante ed era assai fresca, tuttavia si lasciò di ballare e si cominciò da la