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con la madre, la quale, ai preghi de la figliuola mossa, fu contenta che in casa il giovine le venisse a parlare. Il cavaliero ottenuto questo, ci venne, e con Violante, chè così era la giovanetta nomata, sempre a la presenza de la madre assai lungamente ragionò. E ben che egli fosse molto eloquente e bel parlatore, e promettesse a la madre e a la figliuola cose assai, e volesse innanzi tratto buona somma di danari darle, e quando poi si volesse maritare provederle di conveniente e ricca dote, nondimeno altra risposta da Violante aver non puotè se non che ella se gli conosceva molto esser ubligata per l’amore che egli diceva di portarle, e che ne le cose oneste ella era presta di compiacerli, ma che viveva con questo animo deliberato di prima voler morire che perder la sua onestà. La madre altresì con molte parole aiutava la figliuola. Il povero amante che era tócco di buona sorte e senza fine Violante amava, e seco d’appresso parlando più particolarmente l’aveva considerata e più del solito oltre ogni credenza gli era piaciuta, perciò che in vero ella era bellissima e leggiadra, veggendo che a patto nessuno, per arte che sapesse usare, per amante ottener non la poteva, deliberò prenderla per moglie. Egli la vedeva compita di beltà, di leggiadria, di grazia, di belle maniere e in tutto avveduta e gentile, e giudicava se bene era di bassa schiatta, che avendola egli per donna, ella poteva stare al paro di quante ne erano in Valenza, e che non aveva nè padre nè madre che lo devessero, di questo suo parentado che far voleva, sgridare. Stimolavalo poi il grande amore che a Violante portava e gli persuadeva a deverlo fare, perciò che altro non ci è in questo mondo di maggior importanza che contentarsi, e che si può ben comprar un cavallo a stanza d’un amico ed anco far de l’altre cose assai, ma che le mogli si vogliono prender secondo il cor suo. Sovvenivagli anco aver udito dire ch’uno re di Ragona non era molto tempo aveva preso per moglie la figliuola d’un suo vassallo catalano. E così varie cose tra sè rivolgendo e non sapendo da l’amor di costei levarsi, anzi parendogli che l’amor suo verso lei si facesse di punto in punto maggiore, la deliberazione che ne l’animo suo fatto aveva, così le manifestò dicendole: – Signora Violante, a ciò che possiate conoscer l’amor ch’io vi porto esser vero, e quanto vi ho detto esser dal core proceduto, quando voi vogliate perpetuamente esser mia, io, mentre che viverò, sempre sarò vostro prendendovi per mia legitima sposa. – Udendo questo la madre e la figliuola divennero molto allegre e ringraziarono Dio di tanto buona ventura,