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Il giovine, che avveduto era e a cui la donna molto piaceva, punto non la recusò, ma cominciò più de l’usato con lei a conversare e parlar di secreto, di sorte che scopertosi insieme i lor amori, altro non attendevano che aver alcuna comodità di poter ingannar messer lo geloso, il quale di rabbia e di stizza si consumava veggendo questa insolita domestichezza dei due innamorati. Egli più volte ne garrì la moglie, ma cosa che dicesse o facesse niente montava. Aveva il geloso un servidore in casa del quale più che di niuno altro si confidava, e a lui lasciava tener la notte le chiavi de la porta de la casa. Parve a la donna se trovava modo di corromper costui, che di leggero le verrebbe fatto di ritrovarsi col suo amante. Il perchè cautamente data la commissione a l’amante che tal ufficio facesse quando il servidore andava per la città a comprar le cose per il viver di casa, ne seguì il desiderato effetto, perchè con san Giovanni bocca d’oro in mano l’amante l’indusse a far il tutto. E così la notte l’amante era in casa intromesso, e la donna, quando sentiva il marito dormire, chetamente da lato a lui levavasi e andava in una camera a ritrovar il suo amante, e una e due ore con lui si trastullava: durò questa pratica qualche mese con gran piacer di tutti due, ed essendosi tanto insieme domesticati, la domestichezza crebbe di modo che più e più volte a la presenza del geloso facevano degli atti che averebbero dato sospetto a ciascuno, non che al geloso che era il sospetto stesso. Onde fatti certi pensieri tra sè con poco discorso e men giudizio, il tutto con il servidore conferì, che stimava esser fidatissimo. Egli a l’amante il caso comunicato, e da lui a la donna detto, attendevano che il geloso il suo sciocco pensiero mandasse ad effetto. Aveva il geloso deliberato di nascondersi sovra il granaro fingendo di voler andar ad un suo luogo fuor de la terra, e poi la notte discendere a veder a l’improviso ciò che la moglie faceva, perchè tra sè s’aveva fatto questo pensiero, che non l’abbandonando mai di giorno nè di notte, ella non potesse far cosa alcuna, ma che solamente potesse dar ordine se il marito non ci fosse di far qualche cosa. Ora levatosi una mattina per tempo, disse a la moglie: – Egli mi conviene cavalcar fuori per tre o quattro giorni per alcuni affari che sono occorsi. Tu attenderai bene a le cose de la casa, ed avvertisce a non andar in vicinanza, ma starai ne la tua camera. Ed anco se vien nessuno a vederti, fa dir loro che tu ti senti male. – Disse la donna che farebbe il tutto e non si mosse di letto. Il buon geloso, mandate fuor tre dei servidori e imposto loro ciò che voleva che facessero, andò a