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dette o vero messe in opera, che sempre riusciranno meglio che le fatte o dette senza considerazion alcuna; come da questa donna si potrà far giudicio, la quale, còlta a la sprovista, diede occasione a la sua ed altrui morte. Così anco il marito, se meglio avesse considerato i casi suoi, non cadeva nei travagli che precipitò, ma le cose sue con più saggio modo ed intiero giudizio fatte averebbe. Dico adunque che la donna alora scioccamente parlò, perchè se sovra questo avesse ben pensato, non averebbe detto parola, ma atteso ciò che il marito l’avesse voluto dire e secondo le proposte a quello risposto. Ora impensatamente con ammirazione li disse: – Che cosa è cotesta, monsignor mio? Ancora non è un’ora che voi sète partito di qui, e più de l’usato meco trastullato vi sète amorosamente e fatto il buon cavaliero, e così tosto ci tornate? Che buona faccenda è questa? – Il marito, anch’egli poco consegliato e sovragiunto a l’improviso in cosa di tanta importanza, non seppe dissimular il dolore che aveva d’esser di Normandia passato in Inghilterra senza barca e aver acquistata la contea di Cornovaglia. Non seppe lo sfortunato barone imitar il re Agiluffo longobardo da simil beffa schernito, ma tutto pieno di malissima voglia disse: – Come! moglie, che dite voi? Io vengo pur ora da la camera mia e non sono più stato questa notte qui. Come sta questo fatto? – La donna, dolente oltra modo del caso occorso e già presaga del suo futuro danno, con infiniti singhiozzi ed amarissime lagrime narrò al marito quanto era, poco avanti, a lei avvenuto, del che egli disperato stette buona pezza impedito dal dolore e da l’ira che non puotè mai favellare. Da l’altra parte la donna tutta fuor di sè era più morta che viva. Se ella niente detto prima avesse, non restava se non con un poco di dubio se il marito v’era innanzi stato o no. E di questo era assai meglio restarne tra due che cercarne più chiarezza, perchè non faceva il marito avvisto di ciò che intender non deveva, nè gli metteva fantasia e grilli in capo, essendo il caso tale che quanto più se ne parlava più putiva. Egli altresì, poi che ella trascuratamente era trascorsa a discoprir ciò che deveva tener celato, se avesse taciuto, esso solo restava con l’affanno de lo scorno ricevuto, con questo conforto almeno che conosceva la moglie non volontariamente ma per inganno aver senza colpa sua peccato. Egli è pur forza, graziosissime donne, che io dica un motto ad escusazione di tutti noi che qui siamo, così uomini come donne, contra alcuni che vogliono esser tenuti santi, e Iddio sa che vita fanno, i quali se per aventura vedeno in mano a chi si sia il