Pagina:Bandello - Novelle. 2, 1853.djvu/389

ed altresì infiammerà una nobilissima signora de le fiamme d’un povero e di vilissimo sangue nasciuto giovine, e se talora sarà nobile, sarà senza costumi e senza vertù. Così tra speme e disperazione il frate se ne viveva. Deliberò egli più volte di scioglier questo nodo e veggendo quasi impossibile il venir a capo del suo amore, levarsi da questa pratica come da cosa che un dì gli potrebbe apportar qualche scorno. Ma come egli a la bellezza, a le belle maniere, agli atti e a l’altre doti de la sua tanto amata donna pensava, di modo l’amorose fiamme nel petto se gli raccendevano che altro far non sapeva nè voleva se non pensar a lei, e giorno e notte imaginarsi qualche modo o via col cui mezzo egli potesse pervenir al desiato fine. Chè tale è questa passione d’amore, che sempre in sè assai più speranza che disperazione apporta, e di modo vela gli occhi degli appaniati e chiusi in questo laberinto, che troppa fatica ci vuole a mettersi in libertà. Il frate adunque dopo molti pensieri tra sè conchiuse trascorrer temporeggiando, con speranza che un’ora gli concederebbe quello che tutto un anno dar non gli potrebbe, o vero che con astuzia ed inganno diverrebbe possessore di ciò che per servitù e per amor ottener non poteva. Il baron normando ancor che vedesse il frate frequentar più de l’usato la stanza, non pensò altro di male, anzi aveva piacere che egli spesso lo venisse a vedere, e festeggiando molto, ed assai sovente l’adoperava nei suoi bisogni, usando l’opera di quello in diverse faccende, mandandolo a varie imprese, di modo che era divenuto come uomo di casa ed era da tutti quivi dentro riverito ed onorato, e di giorno e di notte usciva ed entrava nel castello a suo piacere. Onde veggendosi esser là dentro accetto, non mancava a se stesso, pigliando ogni picciola occasione che se gli offerisse di venir al castello, e scaltritamente faceva nascere de l’oportune occasioni di venirvi. Ma in tutto questo tempo, che fu lo spazio di più d’un anno, mai non puotè messer lo frate trovar mezzo di far che la donna avesse di lui pietà, perciò che tanto n’aveva l’ultimo dì come il primo. Avvenne in questo tempo che la' 'donna ingravidò del marito d’un maschio, come il parto al tempo suo fece manifesto. Il barone, che altri figliuoli ancora non aveva, fece meravigliosa festa del partorir de la moglie, e così tutta la famiglia, e tanto più che la donna ed il picciolo figliuolino erano sani, di modo che nel castello e ne la villa era una grandissima allegrezza, e stavano tutto il dì in balli, canti e feste. Avuta questa nuova del parto, un fratello d’essa donna venne a rallegrarsi seco e a star qualche giorno