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tanto mostrava aggradir l’amor che Pietro le portava quanto i cani si dilettano de le busse. E perchè il più de le volte avviene che quanto più un amante si vede interdetta la cosa amata egli più se n’accende e più desidera venir a la conclusione, e molte volte ciò che da scherzo si faceva si fa poi da dovero, l’amante tanto si sentì accender de l’amore de la detta mugnaiuola che ad altro non poteva rivolger l’animo, di modo che desperando di conseguir l’intento suo e non potendo molto lungamente restar in villa, più sentiva crescer l’appetito e l’ardente voglia di goder la cosa amata. Onde provati tutti quei modi che gli parvero a proposito di facilitar l’impresa, come sono l’ambasciate, i doni, le larghe promesse e talora le minaccie ed altre simili arti che dagli amanti s’usano e che le ruffiane sanno ottimamente fare, poi che s’accorse che pestava acqua in mortaio e che effetto alcuno non riusciva, avendo assai pensato sopra la durezza de la fanciulla e sentendosi indarno affaticare ed ogni ora mancar la speranza, dopo varii pensieri che assai combattuto lo avevano, deliberò, avvenissene ciò che si volesse, rapir la giovane e quello che con amore ottener non poteva, goderlo con la forza. Fatta questa deliberazione, mandò a chiamar dui giovini amici suoi, che avevano i lor poderi a lui vicini e a caso si ritrovavano fuori. A questi dui communicò egli il suo pensiero e gli pregò che di consiglio ed aiuto lo volessero soccorrete. Eglino che giovini e di poca levatura erano, consigliarono Pietro che la rapisse, e s’offersero esser con lui a questa impresa. Onde per non dar indugio a la cosa, parendo lor un’ora mill’anni d’aver rubata la mugnaiuola, come la notte cominciò ad imbrunire, tutti tre con i famigli loro, prese l’armi, se n’andarono al molino dove ella col padre era, e a mal grado di lui che fece quanto seppe e puotè per salvezza de la figliuola, quella violentemente rapirono, minacciando al padre che direbbero e che farebbero. E ben che la giovane piangesse e gridasse e ad alta voce mercè chiedesse, quella menarono via. Pietro quella notte, con poco piacer de la giovane che tuttavia con singhiozzi e lagrime mostrava la sua mala contentezza, colse il fiore de la verginità di lei, e tutta notte con quella si trastullò, sforzandosi di farsela amica e tenerla qualche tempo a posta sua. Il mugnaio poi che si vide per forza rubata la figliuola e che egli da sè non era bastante a ricuperarla, deliberò il dì seguente di buon matino presentarsi al duca e gridargli mercè. E così a l’aprir de la porta entrò ne la città e di fatto se n’andò al palazzo del duca, e quivi tanto stette che il duca si levò ed uscì di camera. Il