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veniva, egli con le proprie mani faceva l’ufficio di manigoldo. Aveva fatto questo scelerato tiranno uno splendidissimo convito ai suoi bascià e primi uomini dopo la presa di Costantinopoli, e ne l’ardore del convivare comandò che gli fosse menato dinanzi Rireluca con dui suoi figliuoli che erano prigionieri, fatti cattivi ne la presa di Costantinopoli. Come gli furono avanti, fece tagliar per mezzo e spaccar il maggior figliuolo come si suol far un porco. Pensate che animo era quello del misero Rireluca veggendo il suo maggior figliuolo nel suo cospetto a quel modo ucciso. Il minor figliuolo, perchè era fanciullo e bello, volle Maometto che si mettesse nel serraglio e si serbasse ai suoi illeciti e disonestissimi appetiti. Poi comandò che il padre fosse strangolato. Io non so certamente che conviti e banchetti fossero questi suoi, e meravigliomi senza fine come quei suoi satrapi potessero tanta crudeltà sofferire. Ma che dirò io de la crudeltà ch’egli usò contra David Comneno imperadore di Trapezunte che Trebisonda si chiama? Fu David, perduto l’imperio, con dui figliuoli e tutti i primi baroni e gentiluomini di Trebisonda condutto prigione a Constantinopoli e quivi alcuni giorni tenuto in misera prigionia. Dopo non molto tempo Maometto, un giorno dopo desinare, comandò che l’imperadore di Trebisonda con i figliuoli ed altri prigioni gli fosse menato avanti, e così tutti a la sua presenza fece tagliar a pezzi. Il medesimo fece del signor Francesco Gattalusio di nazione genovese, il quale possedeva e signoreggiava l’isola di Lesbo che oggidì si chiama Mettelino, chè avendo tutte le fortezze de l’isola debellate e preso prigione esso Gattalusio e molti altri, gli fece menar a Costantinopoli e tutti crudelmente morire. Ma se io vorrò tutte le crudelissime crudeltà di questo fierissimo tiranno annoverare, prima il giorno è per mancarmi che io ne possa venir al fine, perciò che ancora nel sangue ottomanno non è stato prencipe nessuno, ben che ce ne siano stati di crudelissimi, che Maometto di gran lunga tutti avanzati e superati non abbia. Egli si persuase non esser Dio alcuno: si beffava de la fede dei cristiani, sprezzava la legge giudaica. e nulla o ben poco stimava la religione maomettana, perciò che publicamente diceva che Maometto, quel falso profeta, era stato servo cirenaico, ladrone ed assassino di strada, e con ferite in faccia cacciato di Persia con grandissima sua vergogna, di modo che non ci era setta alcuna che da lui non fosse sprezzata. Ora tornando al nostro primo parlare, vi dico che non è gran meraviglia se il saluzziano usò sì fiera crudeltà contra il capitano Zagaglia, perciò che costume fu sempre dei tiranni d’esser crudelissimi.


Il Bandello al molto illustre e valoroso signore il