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dormigliona, levati. – Ma la buona vecchia cantava a’ sordi. Cominciò a scuoterla fortemente e dimenarla quanto poteva, e poi tirarle il naso e punzicchiarla; ma ogni fatica era nulla. Ella aveva di modo legati gli' 'spiriti vitali che i più orrendi e strepitosi tuoni del mondo non l’averebbero con il tremendo romore che fanno destata. Del che la povera vecchia fieramente spaventata, e veggendo che nè più nè meno faceva sembiante di sentire come averebbe fatto un corpo morto, tenne per fermo Giulietta esser morta. Onde fuor di misura dolente e trista, amarissimamente piangendo se ne corse a trovar madonna Giovanna, a la quale, dal soverchio dolor impedita, a pena puotè dire ansando: – Madonna, vostra figliuola è morta. – Corse la madre con frettoloso passo tuttavia lagrimando, e trovata la figliuola acconcia del modo che udito avete, se fu dolente e da estremo cordoglio ingombrata non è da domandare. Ella mandando le pietose voci fino a le stelle averebbe mosso a compassione le pietre ed addolcite le tigri quando per la perdita dei figliuoli più irate sono. Il pianto e il grido de la madre e de la vecchia udito per tutta la casa, fu cagione che ciascuno quivi corresse ove il romor si faceva. Vi corse il padre, e trovata la figliuola più fredda che il ghiaccio e che sentimento alcuno non mostrava, fu vicino a morir di doglia. Divolgatosi il caso, di mano in mano tutta la città ne fu piena. Vi vennero parenti ed amici, e quanto più crescevano le genti ne la casa il pianto vie più si faceva maggiore. Fu subito mandato per i più famosi medici de la città, i quali, usati tutti quegli argomenti che seppero i più convenevoli e salutiferi e nulla con l’arte loro di profittevole aita operando, e la vita intesa de la giovane che già molti dì era consueta di fare, che altro non faceva che pianger e sospirare, tutti concorsero in questa openione, che ella veramente da soverchio dolor soffocata fosse morta. A questo si raddoppiò il pianto senza fine, e per tutta Verona generalmente ciascuno di così accerba ed impensata morte si dolse. Ma sovra tutti la dolente madre era quella che acerbissimamente piangeva e si lamentava e non voleva ricever consolazione veruna. Tre volte abbracciando la figliuola, isvenne e tanto morta quanto quella pareva; il che doglia a doglia accresceva e pianto a pianto. L’erano a torno di molte donne, che tutte si sforzavano a la meglio che si poteva di consolarla. Ella aveva di modo allentate le redine al dolore e così in poter di quello s’era lasciata trascorrere, che quasi in disperazione caduta, non intendeva cosa che se le dicesse, ed altro non faceva che pianger e sospirare e mandar ad ora per ora le strida sino