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riputazione. Aveva tra gli altri amici che in Verona il favorivano, il padre di Romeo, ch’era gentiluomo di gran credito ed in buona stima appo tutti, il quale portava ferma openione esso frate esser santissimo. Romeo medesimamente molto l’amava ed era dal frate sommamente amato, conoscendolo giovine prudente ed animoso. Nè solamente praticava in casa dei Montecchi, ma anco con i Capelletti teneva stretta domestichezza, ed in confessione udiva la più parte de la nobiltà de la città così d’uomini come di donne. Preso adunque Romeo congedo con l’ordine detto, da Giulietta si partì e andò a casa; e venuto il giorno, si trasferì a San Francesco e a messer lo frate narrò tutto il successo del suo amore e la conchiusione fatta con Giulietta. Fra Lorenzo udito questo, promise far tutto ciò che Romeo voleva, sì perchè a quello non poteva cosa veruna negare ed altresì chè con questo mezzo si persuadeva poter pacificare insieme i Capelletti e i Montecchi ed acquistarsi di più in più la grazia del signor Bartolomeo, che infinitamente desiderava che queste due casate facessero pace' 'per levar tutti i tumulti de la sua città. Aspettavano i dui amanti l’occasione del confessarsi per dar effetto a quanto avevano ordinato. Venne il tempo de la quadragesima, e per più sicurezza dei casi suoi Giulietta si deliberò fidarsi d’una sua vecchia che seco in camera dormiva, e pigliata l’oportunità, tutta l’istoria del suo amore a la buona vecchia scoperse. E quantunque la vecchia assai la sgridasse e dissuadesse da cotal impresa, nondimeno nessuno profitto facendo, condescese al voler di Giulietta, la quale tanto seppe dire che indusse quella a portar una lettera a Romeo. L’amante veduto quanto gli era scritto, si ritrovò il più lieto uomo del mondo, perciò che quella gli scriveva che a le cinque ore de la notte egli venisse a parlar a la finestra per iscontro il casale e portasse seco una scala di corda. Aveva Romeo un suo fidatissimo servidore del quale in cose di molta importanza più volte s’era fidato e trovatolo sempre presto e leale. A costui, dettoli ciò che far intendeva, diede la cura di trovar la scala di corda, e messo ordine al tutto, a l’ora determinata se n’andò con Pietro, – chè così il servidore aveva nome, – al luogo ove trovò Giulietta che l’aspettava. La quale come il conobbe, mandò giù lo spago che apprestato aveva e su tirò la scala a quello attaccata, e con l’aita de la vecchia che seco era, la scala a la ferrata fermamente accomandata, attendeva la salita de l’amante. Egli su arditamente salì e Pietro dentro al casale si ricoverò. Salito Romeo su la finestra che la ferrata