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nessuno di voi che mi conosca o che si ricordi per alcun tempo avermi veduta in questa terra? – Risposero tutti che non sovveniva loro averla nè in Genova nè altrove veduta già mai, pregandola che volesse dire chi ella fosse. Ligurina alora non si potendo più contenere che amaramente non lagrimasse, dopo molti sospiri e singhiozzi, con meraviglia grandissima di ciascuno che l’ascoltava, rivolta al padre ed a la madre disse: – Io sono, oimè, la vostra sfortunata figliuola Ligurina che quando questa terra, da Prospero Colonna cacciati i signori Fregosi, a favore degli Adorni fu presa, andatoci a sacco ogni cosa, fui da certi fanti spagnuoli rubata e condotta per mare in Spagna, ove il signor Alfonso che qui in casa alloggia, figliuolo del duca d’Alva, essendo io ancora picciolina, m’ebbe ne le mani e m’ha finora tenuta da alcuni anni in qua, dicasi la verità come è, per bagascia. E certamente io son sempre da lui stata tenuta molto onoratamente e mai non m’è mancato cosa ch’io abbia desiderata. Ma perchè questa vita, sallo Iddio conoscitore dei cori, mai non m’è piacciuta, quando egli volle venire e navigar in Italia, io feci ogni cosa per venir seco, che di leggero mi venne fatto, e feci che i forreri ci dierono questo alloggiamento a fine che io con più sicurezza e salvezza de la vita mia capitassi a le vostre mani. – Con tutte queste parole che ella disse, non ci era perciò nessuno che la conoscesse; quando la madre ricordandosi d’un nevo che Ligurina aveva vicino a l’ombilico con sette o otto peluzzi neri come spento carbone, disse: – Se questa è nostra figliuola, io tantosto la riconoscerò bene, perchè ha un segno che non deverà mentire. – E già intenerita per l’amor materno che le viscere le commoveva, piena di lagrime a Ligurina accostatasi e a lei che di grado si lasciò vedere, dislacciata la veste, vide il nevo come mille altre volte veduto aveva. Il perchè più fisamente guardatala, conobbe certissimamente quella esser Ligurina che al sacco di Genova aveva perduta. Il perchè al collo se l’avvinchiò e piangendo diceva di quelle pietose parole che in simil casi l’amorevoli madri sogliono dire. E dando Ligurina degli altri segni pur assai, e dal padre e altri parenti che quivi erano, senza dubio bene fu riconosciuta. Ella dopo gli abbracciamenti e festeggiamenti reiterati più volte, disse: – Signori miei, egli non è a la liberazione mia da perder tempo, perciò che se ’l signor Alfonso di questo caso s’accorge, quindi mi leverà e porrammi in parte che voi più non mi vederete. Eccovi qui le chiavi di tutti i suoi forzieri ove tutte le cose sue e le mie son riposte, ch’io nulla voglio del suo. Datele ad una di queste vostre schiave, la più