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fallo. Miratemi ben nel viso e conoscerete l’error vostro, chè io sono altri che voi non v’imaginate. – Ma poco profitto del suo dire traeva, perchè il tedesco stava pur ostinato e non voleva a modo veruno conoscerlo, tenendo sempre replicato che voleva i suoi danari. Puotè monsignor dire e ridire: – Io non ho a far nulla con voi nè mai a me vendeste cavalli, – che niente gli giovò. A la fine veggendo il tedesco che il contender andava in lungo, comandò ai sergenti che più non attendessero a parole che colui si dicesse, ma che lo prendessero; di modo che monsignore a mal grado suo fu preso e menato fuor di camera ne la sala. Era quivi il resto degli sbirri adunato per menar via a la corte il preso monsignore. Il che egli veggendo e parendogli troppo duro, non tanto per rispetto di se stesso quanto per l’onor de la donna, che si sapesse publicamente che egli in casa di lei fosse stato preso, tornò di nuovo a dir al tedesco: – Voi v’affaticate indarno certamente, perchè io non ho a far nulla con voi nè so chi vi siate. E se io ho comprati cavalli, io sempre gli ho a danari contanti pagati. Ma vedete un poco se io son colui che dite esser vostro debitore o no, e vi chiarirete che io non son quello che voi andate cercando. – Onde per fargli fede di quanto diceva, cavatasi di capo la cuffia de l’oro che egli la notte in simil diporti soleva mettersi, mostrò loro una gran chierica e disse: – Parvi ch’io sia quel debitore che andate cercando? Andate, andate e ricercatelo altrove, e lasciate starmi. – Il tedesco imbriaco da la còlera e forse anco dal vino e non bene riconoscendo se il prigione fosse il suo debitore o no: – Vedi, – disse, – che bel tratto è questo! Al corpo di Cristo che queste tue arti ti recheranno poco profitto. Tu ti sei fatta far la chierica in capo per non poter esser convenuto in giudicio; ma questo tuo pensiero nulla ti gioverà, chè avendo tu moglie come hai, tu non puoi esser nè prete nè frate. A dirti il vero tu non ti sei apposto a ciò che ti bisogna. Pagami i miei cavalli e le spese che ho fatto, secondo che per il tuo scritto fatto di tua mano, che negar non puoi, sei ubligato; e quando pagato m’averai, va ove tu vuoi. – Monsignor lo proposto gli teneva pur detto che egli era in errore, e che niente gli deveva dare, e che da lui cavalli nè altra cosa aveva presa già mai, e che mettesse ben mente a ciò che si faceva; ma il tutto era indarno, perciò che il tedesco non era disposto a lasciarlo andare se prima non era pagato. Mentre che eglino contendevano di questa maniera, uno dei capi de la guardia de la notte che a quell’ore suol andar a torno, passando per la contrada vide la porta de la casa d’Ambrogio sgangherata e battuta per terra e sentì il romore che di