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molto bene che da tutte l’ore de la notte con duo quattrini per il ponticello de la porta Ticinese si può uscire de la città e medesimamente entrarvi. Costoro che la cosa dissero al tedesco avevano, la notte, usando meno che discretamente il prelato l’andar e il partirsi da la donna, veduto quello più volte, e nol conoscendo s’imaginarono che fosse il marito e che ciò facesse per non pagare a quel termine i cavalli. Di che forte Guglielmo turbato, il quale averebbe voluto i suoi danari, se n’andò a ritrovar Momboiero, luogotenente di monsignor di Sandiò alora capitano di giustizia di Milano, e seco diede ordine a quanto intendeva di fare. Il perchè la notte seguente poste le spie a la casa d’Ambrogio, stava il tedesco aspettando d’intendere se per sorte' 'se ne veniva a giacersi con la moglie, secondo che gli era stato detto. Monsignore lo preposto che nulla di questa trama sapeva, tra le tre e quattro ore se n’andò come era consueto ad incantar il mal tempo con la sua donna. Quelli che in aguato nascosamente s’erano appiattati, videro un accompagnato da cinque servidori arrivar a la porta de la casa d’Ambrogio, e dato certo segno, tutto solo dentro entrare e i servidori subito tornarsi indietro. E non conoscendo chi si fosse colui che in casa ricoverato s’era, tennero per fermo colui esser il marito de la donna; onde un di loro partitosi, diede avviso al tedesco di quanto veduto avevano, e gli altri se ne rimasero a le poste. Guglielmo inteso questo, come di già con Momboiero ordinato aveva, prese venticinque fanti de la guardia e a la stanza del suo debitore tutto allegro si dirizzò. Quivi giunto e posti i sergenti ai luoghi convenevoli, andò a la porta e cominciò molto forte a batter l’uscio e gridare, domandando per nome il padrone de la casa. Sentendo il gran picchiare de la porta, una de le serve de la donna tutta sonnacchiosa si fece ad un balcone e disse: – Chi è là giù? chi picchia a quest’ora? – Guglielmo alora le rispose che era bisogno che parlasse col messere de la casa. – Egli non ci è, – disse la donna, – perchè la settimana passata andò in villa; sì che, messer mio, andate a la buon’ora e non ci date cotanta seccaggine a quest’ora, che è tempo di dormire e non d’andar cercando di parlar ai gentiluomini. – Voleva Guglielmo rispondere non so che a la fantesca, ma ella come ebbe finito il suo parlare, così ritiratasi a dentro, serrò il balcone e ritornossi a letto. Il tedesco che così di leggero non credeva a la fante, anzi portava ferma openione che il gentiluomo fosse in casa con la moglie, salì in una fierissima còlera e con maggior romore che prima, fece che i sergenti che seco erano, con