Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
ai casi suoi secondo l’occasioni provedere. E se non è certo de la vergogna ma resta in dubio per qualche segno che veda, apra ben gli occhi e metta mente a ciò che si fa, provedendo ove conosce esser il bisogno, e a modo veruno non apra il petto al gelato e pestifero morbo de la gelosia, perciò che ove ella alberga e sparge i veleni suoi, adombra, anzi del tutto acceca gli occhi de l’ingelosito, di modo che il povero uomo non farà mai cosa che buona nè lodevole sia, e le cose sue farà tutte fuor di tempo, come avvenne a un nostro giovine mantovano. Non è adunque, per dirvi come la cosa fu, molto, che in Mantova un artefice si trovò aver una figliuola di quindeci anni, assai più avvenente e fuor di modo bella che a la sua bassa condizione non si conveniva, non si trovando alora figliuola nessuna di gentildonna che di bellezze l’agguagliasse. Piacque ella sommamente a un signore di Gonzaga, di quelli, dico, che sono de la casa marchionale; il quale poi che s’avvide esser in tutto da le bellezze di Margarita vinto, chè così la giovanetta si chiamava, tanto fece e tanti modi usò che divenne di lei possessore, e de l’amor di quella con grandissima contentezza godeva. E quanto più di quella aveva copia, tanto più pareva che l’amore verso di lei crescesse; e di tal maniera andò la bisogna che egli ogni notte, o lo sapesse il padre de la Margarita o non, se n’andava seco amorosamente a giacersi. Durando questa amorosa pratica, il padre la maritò in un giovine che lavorava di spade, il quale era assai di casa e di qualche roba agiato, e da pari suo teneva la moglie molto comodamente insieme con una fanticella che faceva cotali servigetti per casa e attendeva a la Margarita. Il nostro giovine gonzaghesco che di core l’amava, ogni volta che poteva averne comodo e che in destro gli veniva, o fosse di giorno o di notte, con lei si dava buon tempo e vita chiara. Ora il marito di lei, che meravigliosamente n’era invaghito, e la vedeva bellissima e gentilesca molto e gli pareva che ciascuno che la vedeva se ne devesse innamorare e via menarla, cominciò di lei in tal maniera ad ingelosire che non poteva star un’ora a bottega a lavorare che a casa non corresse a veder ciò che la moglie faceva, e con questo mordace verme che di continovo gli rodeva il core si trovava come disperato nè sapeva che farsi. Da l’altra banda ella a cui poco gli abbracciamenti maritali soddisfacevano, averebbe di continovo voluto giacersi con l’amante; ma la solenne guardia del marito vietava loro il potersi troppo spesso insieme trovare e continovare la lor amorosa pratica, il che agli amanti era di grandissimo cordoglio cagione. Nondimeno ogni occasione