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giustizia e de la gran bontà ed amorevolezza che egli usa nel governo di questi suoi popoli, e la unione e pace in che gli conserva, e tutti ci diffende da le incursioni degli arabi e da altri che cercassero molestarne e farci danno? Sotto l’ombra e protezione del nostro re, io povero pescatore insieme con mia moglie e mia povera famigliuola mi godo la mia povertà in pace, e attendendo senza paura a la pescagione de l’anguille, e le porto a le propinque ville a vendere e del guadagno me e i miei mantengo; e di notte e di giorno esco de la mia capanna e vi ritorno quando me ne vien voglia, nè fra queste valli e luoghi selvaggi ci è mai stato chi m’abbia offeso; il che riconosco io dal mio re e ogni dì prego Iddio e il suo gran profeta Maomà che conservino esso re. Ma voi, gentiluomo, che tutto sète molle da la passata pioggia, venite, se egli vi piace, a pigliar alloggiamento in questo mio albergo per questa notte, e domatina io vi guiderò ove il re dimora o dove più v’aggradirà d’andare. – Accettò Mansor molto volentieri l’invito, e smontato da cavallo entrò in casa. Fu il cavallo provisto d’orzo e fieno in una capanetta ove il buon pescator teneva un suo asinello. Il re, acceso buon fuoco, attese ad asciugarsi, e la moglie del pescatore acconciò per cena de l’anguille le quali pose innanzi al re. Egli svogliato e non gli piacendo pesce, domandò se ci era carne. Il pescatore disse che aveva una capra che lattava un capretto e che stimava gran ventura di darlo per èsca a tal gentiluomo quale egli gli pareva. E così l’ammazzò e ne fece cucinar quelle parti che il re volle, il quale dopo cena si corcò e prese riposo fino al levar del sole. Venuta l’ora, il re montò a cavallo e con la guida del cortese oste si mise in viaggio. Nè ancora erano fuor dei paduli che trovarono molti de la corte che andavano cercando il re per quei luoghi, gridando e chiamandolo. Tutti, come il videro, si rallegrarono meravigliosamente. Il re alora rivolto al pescatore gli disse che era Mansor e che in breve gli farebbe conoscere che la di lui cortesia non gli saria uscita di mente. Aveva di già il re in quelle campagne fatto edificar alcuni palazzi per la comodità de la caccia, e v’erano anco alcun’altre abitazioni fatte fare da’ suoi cortegiani. Onde deliberato il re di rimeritare il pescatore de la sua cena e de l’albergo, fece in poco di tempo asciugar quei paduli e cinger di mura le case e i palagi di già edificati, dando loro il circuito d’una gran città, e diede di molte immunità a chi v’andava ad abitare; di modo che in breve la città divenne popolosa e di bellissimi edificii piena, e volle il re che si chiamasse