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l’altra quadragesima, andò il Boientis a confessarsi e trovato un venerando sacerdote a San Faustino, fu da lui domandato se aveva moglie. Egli non volle negar la verità e gli narrò come il fatto stava de la Domenica. Il santo monaco che era persona intelligente, conoscendo per le parole del penitente il contratto e consumato matrimonio esser vero e indissolubile, gli disse: – Figliuol mio, nè altri nè io in questo caso ti possiamo assolvere, se tu non ripigli tua moglie, la quale per quanto tu mi dici è tua leggittima sposa. E oltra di questo non ti posso anco assolvere perchè tu hai contratto il matrimonio nascosamente, e bisogna che tu vada a trovar il nostro monsignor vescovo. – Ora dopo molte parole, conoscendo il Boientis che il venerabil monaco gli diceva il vero e consegliava il suo bene, si dispose ad ubidirlo e gli promise che farebbe tutto quello che egli ordinava. Ed essendo ben disposto, senza dar indugio a la cosa se n’andò di lungo in vescovato, ed ebbe la licenza di farsi assolver del matrimonio che celatamente aveva contratto. Il dì poi seguente a buon’ora andò a la torre de la Palata, ove in bottega de l’armaruolo Gian Maria lavorava; e quello trovato, lo domandò fuor di bottega e gli disse: – Fratello, tu ai mesi passati sposasti la Domenica figliuola di Margarita Scartezzina, e a casa te l’hai menata come tua moglie e così la tieni. Ma ella non è tua moglie nè può essere e tu sei errato, perchè io di molto tempo innanzi a te, quella in presenza di sua madre sposai e seco più e più mesi mi sono giaciuto. Ora io non posso confessarmi se non ritoglio mia moglie; il perchè ti prego che tu mi voglia render la donna mia come è il debito, e far di modo che non vegnamo a romore, perchè io t’assicuro che voglio mia moglie per ogni modo. – Il buon uomo a cui la Domenica era sommamente cara e di lei si teneva benissimo sodisfatto, udendo così strano e nuovo ragionamento quasi stordì. Pure, fatto buon animo, in questo modo rispose: – Maestro, per Dio vi prego, non mi beffate e non mi dite queste ciancie, ch’io non son uomo da star su queste baie. Io ho sposata la Domenica in presenza d’assai buone persone che furono testimonii ed holla sempre trovata onesta e buona donna, e son certo che ella non fece mai male de la persona sua con voi. Lasciatemi fare i fatti miei e non mi date noia. Ed al corpo che non vo’ dire, egli non sta bene a dir queste cose che dite. Andate per i fatti vostri. – Il Boientis a cui poca levatura bisognava, cominciò a riscaldarsi sul fatto e dir con voce collerica che voleva alora alora sua moglie e diede del «ghiotto» per la testa e del «becco» a Gian Maria, il quale subito