Pagina:Bandello - Novelle. 2, 1853.djvu/115

se n’andò a casa che, come già detto abbiamo, era a quella di Carlo vicina, e come fu scavalcato, subito entrò in camera e serratosi dentro, essendo solo ed interamente pensando a le cose udite, conobbe chiaramente che Carlo, o fosse colpevole o no, chè questo egli non poteva giudicare, voleva prima morire che eseredar la sorella. E fatti infiniti e varii discorsi sovra questo, disse ultimamente ne l’animo suo: – A me senza dubio pare che la fortuna sia stata di me molto più curiosa che io medesimo non averei saputo desiderare. Ecco che ella fa che Carlo Montanino col quale antica e fiera nemicizia ha la casa mia, essendo solo rimaso de la schiatta sua vivo, dimane per ribello de lo stato sarà publicamente morto; e tu vederai la vendetta contra lui e il finimento di così nemica famiglia come è la sua, di modo che per l’avvenire non ci resta più da chi temere i Salimbeni abbiano. Medesimamente essendo tu innamorato di sua sorella, ora potrai a tuo piacer averla e goderla amorosamente, perchè essendo mózza la testa a Carlo, facilmente, morendo egli per cose de lo stato, la roba anco sarà levata a sua sorella, la quale rimanendo poverissima e senza guardia di persona, io di leggero troverò mezzo d’averla a tutti i miei piaceri pieghevole. – Da l’altra parte pareva che un altro pensiero interrompesse il primo e gli dicesse: – Ahi, Anselmo Salimbene, come sei vile e di picciolo animo! Non ti sovviene che tu sei gentiluomo nato nobilissimamente? Non sai che a ogni cor gentile e magnanimo appartiene apertamente e da stesso vendicarsi de le ricevute ingiurie, o vero quelle con animo magnanimo e cesareo perdonare e chiuderle sotto eterno oblio? Chè se gloriosa cosa e vertuosa è aver sempre fisso ne la memoria i ricevuti benefici e quelli con doppia e sovrabondevole gratitudine ricompensare, certo non minor gloria e lode s’aquista magnanimamente ogni ricevuta offesa calcare. Ma dimmi, in che cosa t’ha offeso o fatto ai tuoi danno alcuno Carlo Montanino? Se i suoi avi hanno ingiuriato i tuoi, guarda il gastigo anzi pure rovina che a la famiglia dei Montanini s’è data, di modo che senza dubio la penitenzia di gran lunga supera il peccato. Tu non pensavi a vendicarti quando le bellezze e i belli e onesti modi de la sorella di Carlo tanto ti piacquero. Ove sono le tante e sì spesse lodi che tu le davi, alora che tra te stesso dicevi che ella era la più bella, la più gentile, la più costumata, la più cortese e più onesta giovine di Siena? Elle per Dio ti sono tosto di mente uscite. Ti deverebbe pure anco sovvenire che ogni volta che veduta l’hai, e che l’hai, come a tutti gli uomini si conviene onorare e riverire il sesso feminile, fatto segno di riverenza, che