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entrò dentro in camera e sovra il letto si messe a sedere. Indi disse a la moglie: – Consorte mia, io ho comperata una spada di lama vecchia da un pover compagno, la megliore e la più fina che sia in questa città, e forse che un’altra simile non se ne trovarebbe di qui a molte miglia. Io ho pensato di farla un poco meglio imbrunire e di farle un bel fodro di velluto e poi donarla al nostro amico il capitan Brusco, chè certamente a così fatto uomo, come egli è, non sta bene altr’arme che questa. – E dicendo queste parole se la fece recare, e a la moglie mostrandola disse: – Ecco; mirate se ne vedeste mai una tale. – La donna alora scherzevolmente ridendo gli rispose: – Io non ho posto troppo mente a queste armi, chè non è mestieri da donne nè me ne intendo, e non saprei che dir de la lor bontà, se non quando le veggio ben guarnite ed innorate, chè a quel modo mi paion belle. Ma io non so che vogliate di tante arme ed armature fare, quante ne avete dentro il vostro camerino, e poi non tagliareste una ricotta in tre colpi con queste vostre spade e scimitarre. Fareste meglio a comperar altre cose e a spender i vostri danari in cose di più profitto. – Mai sì, – rispose egli, – io comprerò de le cuffie e di quelle bagattelle che voi tutto ’l dì comperate, e ogni giorno, se non avete nuove foggie di conciature di capo, nuovi colletti, e coperte fregiate d’oro a la carretta, con quattro corsieri del reame di Napoli o quattro gran frisoni, par che non possiate comparire. – Sì sì, – soggiunse la donna, – dite pur sempre mal de le donne, e date lor contra. Queste cosette stan ben a noi e sono nostre proprie; chè se noi ci abbigliamo così a la carlona, senza aiutar con l’arte le nostre natural bellezze, voi altri ci beffate e dite che noi siamo mal nette, vestite a la contadinesca e da star in cucina. Poi, come vedete alcuna altra ben abbigliata, ancor che non sia bella, pur che sia col viso ben impastato e con la pezzuola di Levante fatto rosso, le correte dietro come la capra al sale. Sapete ben ch’io vi conosco. Ma in cose d’arme che faceste mai voi? che pare a tante arme, come avete, che siate capitan de l’imperadore, e già v’ho detto che voi non tagliareste una ricotta. – Bene sta, – disse il marito, – che io debbo aver le braccia di cera od essere assiderato. In fè di Dio che io con questa lama tagliarei un cavallo in due parti in un colpo solo, tanto è tagliente, buona e fina. – Sorrise in questo la moglie, e levatasi in piedi se n’andò appresso ove era celato Pompeio, e messa la mano sovra una de le sue vesti ch’era di velluto carmesino, sotto a cui l’amante era nascosto, disse al marito: – Mi vien voglia di giocar con voi qualche bella cosa che in dui